Nord e Sud - anno X - n. 40 - aprile 1963

La Redazione riconoscenza allo stato che l'ha salvata dal na~ismo,. dal collasso economico e dal comunismo figlio del collasso o· delle armate sovietiche, e che debba quindi misurare la sua politica su tale rico11oscenza. Sappiamo benessimo che la politica non si misura su queste cose. Ma ricordarle ci è parso, tuttavia, necessario perché esse potrebber·o servire a ridimensionare gli europei ai loro stessi occhi in un momento in cui ne hanno estremo bisogno. Gli europei, che si inorgogliscono del loro miracolo economico e paiono considerare con sufficienza gli Stati Uniti, farebbero bene a ricordare che il reddito medio per abitante nei paesi del MEC è ancora molto lontano da quello dei cittadini degli Stati Uniti, e che questi stessi paesi del MEC non hanno- ancora proceduto alle grandiose rivoluzioni economiche e sociali dell'era rooseveltiana. Gli europei, che già paiono pensare che tutto sia permesso loro sulla cresta dell'onda della crescita economica, farebbero bene a ricordare che il MEC non può permettersi il lusso di spendere per la sua difesa la metà di ciò che gli Stati Uniti spendono non già per la difesa tutta intera, ma soltanto per rarmamento nucleare. Gli europei, che sognano la ripresa dell'antica loro funzione nel mondo, farebbero bene a misurare la realtà dei problemi e la loro grandezza, prima di convincersi che con qualche acuto ragionamento si possano risolvere tutti. Noi crediamo che l'Europa, un'Europa federata, possa esercitare un ruolo importante nella politica contemporanea: ma per esercitarla deve prima federarsi e poi con1prendere, fuori di ogni presunzione, la reale misura delJe questioni e degli sforzi politici ed economici necessarii per risolverle. Tutto ciò premesso, conviene analizzare le risposte politiche e strategiche che Washington ha dato ai problemi che si sono posti negli ultimi due anni. E qui il primo punto che viene in discussione è, naturalmente, quello delle nuove elaborazioni strategiche americane, la cui ultima conclusione è ben nota: una divisione dei compiti all'interno della NATO tra gli Stati Uniti che garantirebbero lo sforzo nucleare e gli altri paesi, quelli europei soprattutto, che dovrebbero garantire lo sforzo convenzionale. Questa conclusione è stata respinta un po' troppo frettolosamente e polemicamente da alcuni ed è stata accettata altrettanto frettolosamente e polen1icamente da altri, senza che vi sia stato alm_eno in Italia un dibattito reale intorno alla dottrina di cui faceva parte. È appunto da queste polemiche che bisogna sgombrare il campo pregiudizialmente. E cominciamo col dire che la nuova strategia americana è assai più sofisticata di quanto la conclusione che abbiamo ricordato possa lasciar supporre. Quando si dice che gli americani vorrebbero essi fare la nobile guerra dei megatoni e lasciare agli europei il misero 22 Bibliotecaginobianco

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