La Redazione cosa sarà l'Europa tra vent'anni ... ». Quest~ affe~mazione, veramente singolare per un ministro degli esteri, mostra che il governo francese non sa quello che vuole o che non sa quello che vuole De Gaulle! Comunque ciò sia, il grand dessin gollista è tutto nelle due formule da lui sovente adoperate: quella dell'« Europa dall'Atlantico agli Urali» e l'altra che ciò che vuole la Francia è « una costruzione assolutamente europea ». Queste formule illustrano due facce della stessa questione o, per dir meglio, di una stessa realtà: la realtà dell'Europa di qui a vent'anni come De Gaulle la vede e la vuole e come Couve de Mourville ' . non sapeva o non voleva dire. Il generale-presidente ritiene che l'alleggerimento della tensione tra i due blocchi consente senza troppi rischi una revisione dell'equilibrio all'interno del blocco occidentale ed una revisione dello status di alcune delle potenze partecipanti di tale blocco ed innanzi tutto della Francia. Quando fosse avviato questo duplice e complice processo di allentamento del leadership americano e di rafforzamento di alcuni paesi europei mercè della costituzione della forza atomica francese ci si avvierebbe verso una crescita di potenza dell'Europa occidentale tale che questa potrebbe da sola, e dunque senza alcun aiuto degli Stati Uniti, fare da contrappeso all'Unione Sovietica. L'Europa dall'Atlantico agli Urali troverebbe, così, in se medesima il suo equilibrio, la funzione che hanno svolta gli americani finora di supporto di tale equilibrio tramonterebbe definitivamente e l'Europa stessa potrebbe trattare veramente da pari a pari con gli Stati Uniti o con l'Unione Sovietica, imporre ad entrambe le sue valutazioni ed i suoi punti di vista e riprenderebbe il ruolo mondiale che fu proprio di essa nell'Ottocento e nei primi due o tre decenni del Novecento. Ma sbaglierebbe chi credesse che in questo disegno vi sia una qualsiasi concessione ai principi federalistici: e non solo e non tanto per la sfiducia del generale-presidente in quelli che egli chiamerebbe i machins di tipo federalistico o per il suo sentimento della grandezza e dell'individualità della patria francese, ma perché la soluzione federalistica è in manifesta contraddizione con la premessa o pretesa gollista che la « costruzione assolutamente europea » deve essere guidata dalla Francia. De Gaulle sa benissimo che la Francia da sola anche armata atomicamente non riuscirebbe ad equilibrare m~i nulla né sul continente né nel mondo, e che pertanto essa deve raggruppare intorno a sé gli altri paesi del continente che già le sono legati da accordi economici, i paesi del Mercato Comune; ma sa anche che questo raggruppamento intorno alla Francia può avere solo la forma del consorzio,, perché in qualsiasi altra strutturazione politica la Francia stessa sarebbe sommersa. In effetti, Parigi, se ha bisogno 16 Bibliotecaginobianco .
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