Girolamo Cotroneo - Renato Perrone Capano todo obbiettivamente, di natura inequivocabilmente praxistica, col quale il Rossi procede, delimita la ricerca storica entro l'ambito della pura e semplice esposizione dei testi, riproponendo così una sorta di « storiografia senza problema storico», per usare una felice espressione crociana. La me~ todologia obbiettivistica però, può essere valida solo come un momento di pausa del pensiero storico, come indagine filologica sui documenti del passato, mentre la storia, quella vera, è un processo in cui la realtà del mondo si trasfigura in interiore necessità, e non esiste come tale senza un interesse preciso, attuale, che solleciti la ricerca stessa. Lo storicismo obbiettivista ritenendo che la risposta possa essere ricavata dalla stessa ricerca, finisce con l'arrestarsi di fronte al documento storico senza considerare la diversità fra il soggetto ed il documento studiato, e non tiene in conto che il documento non ha vita storica se non per quello che dice a noi, oggi. Il Rossi, però, dietro la 1netodologia obbiettivistica intende perseguire un fine già predeterminato che traspare evidente da tutta l'impostazione del suo lavoro e cioè che conoscenza è soltanto la conoscenza scientifica e che il progresso va inteso semplicemente come progresso tecnico e materiale. Questa impostazione di carattere praxistico si rivela nelle pagine che dedica a Bacone e culmina nell.'affermazione che abbiamo sopra riportata per cui « le categorie del sapere tecnico», dovrebbero servire « a qualificare l'intero campo del sapere umano»; si tratta naturalmente di affermazioni che richiederebbero una più ampia discussione di carattere teoretico, che il Rossi evita, coprendo con la ricerca « obbiettivistica » il carattere prammatico dei suoi assunti. La ricerca storica viene così svuotata del suo contenuto essenziale, privata della dimensione etica: la stessa concezione del Rossi che il progresso sia soltanto progresso tecnico, privo di qualsiasi qualificazione etica, ne è la riprova più evidente: trascurare la dimensione etica del progresso, considerandone l'aspetto meramente fattuale finisce con lo sfibrare il concetto stesso di progresso che acquista il massimo del suo valore solo ove lo si veda accompagnato da un impulso che si origina nella vita etica e crea nuova vita etica. Non considerare lo sforzo morale che accompagnò l'idea ·di progresso scientifico significa materializzare il progresso, dimenticando, come diceva il Croce, che esso « non ha niente a vedere con la volgare ricerca del piacere e della felicità». GIROLAMO COTRONEO Le "nonimestri catacombe,, della "città libera,, Il 25 luglio 1943, proprio al termine della giornata, col giornale-radio delle ore ventidue e quarantacinque, il popolo italiano apprendeva che aveva ricuperato la libertà. La notizia era, però, offuscata da un'altra notizia, che era data insie1ne con essa: . « La guerra continua ». 116 Bibliotecaginobianco·
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