Nord e Sud - anno X - n. 39 - marzo 1963

Argomenti La direzione dell'ENCO dovrebbe essere affidata a persone con esperienza nel campo del con1mercio ortofrutticolo, e specialmente a persone con chiarezza di idee riguardo alle linee della politica di mercato da seguire. Esso avrebbe poi poteri per imporre un proprio indirizzo alla rete delle Centrali cl1e ne dipendono. Un ente co11 tali poteri non esiste al momento in Italia, ed, a nostro parere, la possibilità di raggiungere, da una parte, una chiarificazione delle idee riguardo agli indirizzi della politica di mercato da seguire, e, dalla altra, un sistema adeguato di raccolta di i11for1nazioni sulle quali si possano in futuro più razionalmente basare gli stessi indirizzi della politica di mercato, è subordinata alla creazione di un tale ente. Al momento attuale, però, molto si potrebbe profittare della esperienza dell'Istituto per il Commercio Estero, la cui azione nel campo ortofrutticolo è stata sotto tutti gli aspetti positiva. L'ICE, anche se si è concentrato sui problemi dei mercati esteri, ha però acquistato molte conoscenze anche nel campo del commercio interno, ed in ogni modo assolve al momento attuale alcuni di quei servizi, quale il controllo qualitativo delle partite dirette all'estero, alcuni servizi di informazione e di diffusione, ecc .., che dovrebbero rientrare nelle funzioni dell'ENCO. Anche se non si potrà affidare la direzione dell'ENCO all'ICE, sarà opportuno che quest'ultimo abbia, almeno in una prima fase, una riconosciuta funzione di consulenza. Ciò potrebbe essere ottenuto riserbando alcuni posti nel co11siglio dell'ENCO a rappresentanti dell'ICE. Altri posti dovrebbero poi andare a rappresent~nti del Ministero del Commercio e di quello della Agricoltura. Anche la Cassa per il Mezzogiorno, in quanto sarà senza dubbio impegnata finanziariamente nell'esecuzione del pian·o, dovrebbe avere alcuni rappresentanti. Poiché poi a noi pare che il fine dell'ENCO dovrebbe essere, da una parte, quello di risolvere la crisi che minaccia diverse produzioni ortofrutticole e di favorire lo sviluppo delle produzioni stesse in maniera più confacente al mercato, e, dall'altra, quello, no,n meno importante, di proteggere il consumatore e curarne gli interessi, è evidente che anche rappresentanti degli agricoltori e dei consumatori dovranno far parte del suo consiglio. Essi dovrebbero essere nominati dalle varie a~sociazioni di categoria, come del resto gli altri rappresentanti saranno anche essi nominati dai vari ministeri ed enti pubblici sopra indicati. Ci sembrerebbe i1nportante studiare la possibilità che il gruppo di persone così costituito rappresenti più che un semplice consiglio di amministrazione, e che i suoi membri, nominati per un certo numero di anni, abbiano anche funzioni esecutive alle quali dovrebbero dedicare 89 Bibliotecaginobianco

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