I giornalisti e la paura della libertà di Ernesto Maz1etti Sulla Gazzetta Ufficiale del 20 febbraio scorso è stata pubblicata, ed è contemporaneamente entrata in vigore, la legge sull'ordinamento della professione di giornalista. Disse il Cavour al Parlamento Subalpino nella tornata del 5 febbraio 1852: « Fra i problemi che presenta la moderna legislazione, e l'ordinan1ento delle libere istituzioni, io credo che il più difficile, il più malagevole a sciogliersi in modo soddisfacente sia quello della libertà di stampa... Il conciliare l'esercizio della libertà con la repressione degli abusi che ne po1ssono nascere è impresa nonché difficile, oso dire impossibile: quindi la necessità di contentarsi di leggi imperfette ... E non esito a confessare che in fatto· di stampa a,,remo sempre una legislazio·ne imperfetta». Di questa legislazione imperfetta è senza dubbio t1ltimo, e non più piccolo esempio, appunto la legge che istituisce l'ordine dei giornalisti. Anche se l'o·n. Nenni ha citato, davanti agli interessati, la legge in questione come una posta attiva del lavoro di governo in questi ultimi mesi della legislatura, resta il fatto che è stato creato un complesso di disposizioni che non recano un servigio alla libertà di stampa né risultano aderenti nella nusura necessaria alla realtà delle cose. E di questo nessuno ha parlato. La prima, pregiudiziale obiezione verte sulla stessa refrattarietà dell'attività giornalistica, così come si svolge oggigiorno, a lasciarsi inquadrare nei confini d'un ordine professionale. Non vogliamo riferirci, dicendo questo, ad una affermazione di Luigi Einaudi, che pur condividiamo, secondo la quale « l'albo obbligatorio è immorale perché tende a porre un limite a quel che limite non ha e non deve avere, la libera espressione del pensiero »; ma vogliamo in primo luogo porre in rilievo un contrasto abbastanza evidente tra le caratteristiche del lavoro svolto da ogni giornalista professionista cl1e componga oggi l'o.rganico d'un quotidiano o d'un periodico e la natura d'un ordine professionale, così come essa è venuta ·storicamente delineandosi e com'è determinata dalle leggi e dalla prassi. Gli « ordini » attualmente esistenti si riferiscon,o tutti a professio·ni cosidette libere, e i loro iscritti so,no per la grande maggioranza liberi professionisti, cioè persone le quali - per adoperare la definizione d'un ap·prezzato giurista - 7 Bibliotecaginobianco
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