Argomenti <lagno, con un conseguente aumento, da una parte, delle fluttuazioni dei prezzi alla produzione, e, dall'altra, del costo della vita. Si arriva così all'assurdo che proprio quando notiamo, come negli ultimi anni, l'aumento del numero degli operatori sul mercato, e l'incremento dell'offerta del prodotto, cioè a dire due fenomeni che possono essere considerati classici dell'aumento di concorrenzialità del mercato, si nota anche un peggioramento della crisi degli ortofrutticoli. Ciò dimostra come il meccanismo classico della economia di mercato sia in questo caso inadeguato, e che bisogna trovare nuovi metodi ed istituzioni per sviluppare una più efficiente organizzazione e coordinazione del mercato stesso. Una seconda funzione, che un settore distributivo dina1nico deve svolgere, è quella, in un certo senso inversa alla precedente, di influenzare il consumatore nelle sue scelte e di tenerlo informato riguardo alle caratteristiche dei prodotti, ai prezzi di essi ed alle innovazioni che via via vengono adottate. Questo servizio di informazioni, anche se trova la sua ragione nell'interesse economico del singolo commerciante o del produttore, esplica una funzione positiva di promozione dei consumi, a meno che, come capita spesso, il suo effetto non sia altro che lo spostamento di gruppi di consumatori da un venditore all'altro,. Ora, nel mercato ortofrutticolo, accade proprio che l'azione di propaganda, generalmente modesta, del singolo venditore ha proprio come effetto quello di accaparrarsi alcuni consumatori a scapito di un concorrente, e non certo quello di promuovere il consumo del prodotto. Un'azione in tal senso potrebbe solo essere espletata da un organismo coordinatore del mercato, che al momento attuale non esiste nel nostro paese. Una terza funzione del settore distributivo è poi quella di fornire una adeguata rete di attrezzature, capace di assicurare tutti i più diversi tipi di lavorazione, di conservazione e di trasporto del pro1dotto. Si va dalla sola pulitura, o selezione, alla trasformazione in conserva, dall'impaccamento più semplice all'inscatolamento sotto vuoto, o,d a bassissime temperature, dal trasporto in carri aperti ad una completa catena che permetta il mantenimento dello stato congelato del prodotto dalla produzione fino ai magazzi11i al dettaglio . .Si deve anche qui riconoscere che la situazione del mercato ortofrutticolo italiano non è soddisfacente sotto questo aspetto. Nelle· zone tradizionalmente produttrici di prodotti ortofrutticoli l'attrezzatura si è generalmente sviluppata, anche se non sempre adeguatamente rispetto alle moderne esigenze del mercato. Per quanto poi riguarda le zone di nuo,va produzione, le attrezzature necessarie tardano a venire. Il 85 Bibliotecaginobianco
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