Giovanrii Coda-Nunziante produzione, e quelle relative alla immediata domanda e disponibilità delle varie piazze di consumo nel tempo. Informazioni queste ultime che più che altro sono necessarie entro l'ambito del settore distributivo stesso, per consentire un suo efficiente funzionamento. . È doveroso riconoscere che la precedente ft1nzione non è adeguatamente espletata dal sistema distributivo attuale. I produttori ortofrutticoli si lagnano principalmente dell'incertezza pressoché assoluta riguardo agli indirizzi produttivi da seguire, così che decisioni importanti, riguardo ad investi1nenti difficilmente trasferibili una volta effettuati, sono prese quasi interan1ente a lume di naso, senza alcun criterio serio su cui basarsi. Si ha così l'impressione, confermata da molti agricoltori che abbiamo incontrato, che la espansione di una certa coltura, la scelta fra varietà precoci o tardive, e via dicendo, avvenga nel modo più disordinato e con indirizzi opposti nelle varie zone, talvolta seguendo l'esempio di qualche agricoltore locale d'avanguardia, invece di basarsi su di un piano coordinato che tenga conto della domanda e dell'offerta. Le conseguenze di ciò sono, specialmente per le culture frutticole a più lento ciclo vegetativo, delle alternanze di periodi favorevoli a periodi di crisi, che possono durare parecchi anni. Oltre questi cicli di lungo periodo del mercato ortofrutticolo, siamo anche testimoni di fluttuazioni di breve periodo, do·vute sia a variazioni delle disponibilità stagionali, sia all'ingolfamento delle singole piazze di consun10. Tali fluttuazioni, se potevano essere in parte spiegate quando il commercio aveva prevalentemente carattere locale, lo sono molto di meno oggi cl1e esso tende ad avere carattere sempre più internazionale. Esse sono senza alcun dubbio la conseguenza della inesistenza di un servizio di informazioni adeguato e della poca coordinazione del mercato. D'altra parte il singolo commerciante od il singo,lo produttore non possono tentare di instaurare un servizio di informazioni del genere descritto più sopra, perché da una parte esso comporterebbe una spesa veramente notevole, e dall'altra chi realizzasse tale iniziativa non potrebbe in nessun modo co11servarne solo per sé i vantaggi, che andrebbero invece ripartiti fra tutti i concorrenti, venendo a mancare quindi l'incentivo economico per l'iniziativa stessa. . Non resta perciò al commerciante, se non vuol soccombere alla concorrenza, che cercare di trarre il maggior vantaggio possibile dallo stato delle cose, riducendo nello stesso tempo i suoi rischi. Egli perciò tende ad irrigidire, nei periodi di larga disponibilità del prodotto, i quantitativi dei suoi acquisti e delle sue vendite ai livelli dei periodi di minor disponibilità, mantenendo anche rigidi i suoi margini di gua84 Bibiiotecaginobianeo
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