Rosellina Balbi ricerca sui personaggi della novellistica americana a rotocalco, dal punto di vista delle caratteristiche di gruppo. Ed ecco le loro conclusioni: nel1'84% dei casi, il lettore si trova di fro-nte ad americani « puri », ossia di religione protestante, di pelle bianca e di origine etnica indefinita (mentre, nella realtà, questo gruppo no·n rappresenta che il 60% dell'intera popolazione degli Stati Uniti). I « nordici » e gli « anglosassoni» costituiscono un altro 7%, mentre il residuo 9% comprende tutte le altre minoranze, ossia gli ebrei, i negri, gli italiani, i polacchi, i tedeschi, gli orientali e via dicendo (laddove i negri, da soli, rappresentano il 10% della popolazione) 12 • Questa diversa configurazione della realtà etnico-religiosa americana, nella novellistica dei periodici, è dovuta - secondo Berelson e la Salter - alla convenienza che hanno gli editori, come gli scrittori, di ricorrere a clichés stereotipati e di facile accettazione; senza dire che qualificare un personaggio come americano « puro » significa conferirgli quel prestigio sociale e quella supremazia economica, riservati negli Stati Uniti a coloro che Joseph T. Klapper definisce « i gentili di razza bianca, di nascita americana, che professano l'etica protestante». Ciò non può che risultare gradito alla massa dei lettori, sempre desiderosi di identificarsi con chi è ricco e potente. Sarebbe interessante, a nostro avviso, tentare uno s_tudio analogo per quel che riguarda lo « status » economico-sociale e professionale dei personaggi dei fotoromanzi (escludendo, naturalmente, le riduzioni dei feuilletons ottocenteschi). Non riteniamo di discostarci troppo dalla verità, comunque, se affermiamo che il 90% dei personaggi femminili risulterà appartenere alle classi popolari o piccolo-borghesi (che sono, poi, le classi di provenienza della stragrande maggioranza delle lettrici); mentre tra i personaggi maschili predominerà l'industriale o l'ingegnere (che è a dire, il principe azzurro, quale può oggi configurarsi agli occhi di un'operaia, di un'artigiana o di una piccola impiegata). Si tende, in altri termini, a favorire il processo di identificazione delle lettrici con le protagoniste delle vicende narrate, e a prospettare il matrimonio con un esponente della classe privilegiata come un obiettivo non soltanto soddisfacente, ma concretamente probabile. Gli strumenti di diffusione culturale sono divenuti, al giorno d'oggi, sempre più condizionatori della vita umana, e ciò è particolarmente vero nel caso dei fotoromanzi. No:n solamente essi incoraggiano l'inclinazio,ne delle lettrici a ~antasticare con i propri desideri, ma incanalano verso direzioni sbagliate il loro senso di solitudine, l'insoddisfazione per la vita monotona e squallida che generalmente conducono, e il bisogno di un arricchi12 Cfr .. Bernard B~relson e Patricia J. Salter, Majority and Minority Americans: an analysis of magazine fiction, riportato in « Mass Culture», pp. 235 e seg. 80 Btbliotecaginobianco.
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