Nord e Sud - anno X - n. 39 - marzo 1963

Editoriale oppositori ». E infatti, quando qtlalcuno trovçi questo « coraggio », e capisce che si deve fare tutto quello che è possibile per ferma re De Gaulle, e che solo così si può salvare il salvabile, escono fuori subito coloro che riducono il tutto a «dispetti» o a manovre artificiose per salvare maggioranze di governo in pericolo. La posta in gioco non· consente, tuttavia, di nutrire dubbi. O il « coraggio » che è necessario a ferma re il generale-presidente viene trovato o ciò che andrà perduto non sarà semplicemente un modo diverso da altri di concepire l'Europa, ma la possibilità stessa di mantenere in vita tutto. ciò che di veramente europeo si è costruito finora. E sia betz chiaro che il « coraggio » di cui parliamo è tanto una questione di coscienza o di volontà democratica quanto un problema di grande strategia politica. L'opposizione a De Gaulle, cioè, deve avere le sue ragioni non solo in una pregiudiziale difesa e salvaguardia della fisionomia liberale della nascitura convivenza europea, ad ogni livello dell'attività e del dibattito politico, ma anche nella retta intelligenza della congiuntura storica di cui due grandi guerre mondiali hanno determinato\ l'avvento per l'Occidente europeo e per il mondo tutto. 6 B"bliotecaginobianco

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