Nord e Sud - anno X - n. 39 - marzo 1963

Giornale a più voci masse, per ora ancora piuttosto amorfe ed impegnate nei sordi problemi della sopravvivenza, e nella rottura dell'equilibrio politico e sociale faticosamente stabilizzatosi da qualche anno nei margini della sicurezza. Un rimedio sarebbe una completa e rapida assi1nilazione. Ora, anche ammettendo che questo sia l'optimum cui si debba tendere (che significa anche scomparsa dei valori culturali auto11omi), vorremmo ricordare che in qualche parte del n1ondo « appartamento » si traduce « apartheid ». Nel Nord qualche cartello « non si affitta ai meridionali » lo si è già visto, più spesso lo si legge nei volti, negli atteggiamenti della gente. E questo non facilita l'integrazione. Per quanto riguarda la delinquenza minorile, in uno studio del Ministero della Giustizia, questa appare effettivamente in diminuzione al Sud e nelle Isole, in aumento al Nord: fattore determinante è il generale mutamento del sistema di vita verificatosi nell'ultimo decennio; e vi è un rapporto fra aumento della delinquenza minorile ed aree in vasto e tumultuoso sviluppo economico. Altri dati e notizie sono stati forniti dal dott. Paci dell'ILSES. A Milano i problemi dell'adattamento si presentano in una fase molto più avanzata dello sviluppo economico. Ora il boom milanese pone il problema della qualificazione delle masse di immigrati, problema che, se non affrontato in tempo, può bloccare il secondo tempo dello sviluppo economico. Da un'indagine effettuata su 5000 operai edili, risulta che i meridionali costituiscono la grande maggioranza dei non qualificati; e che la loro percentuale fra i capisquadra è minima rispetto a quella dei lombardi. Essi, inoltre, presentano un indice di mobilità quasi doppio dei settentrionali. Sullo stesso argomento ha parlato l'ing. Viziano, presidente della Cassa Edile Genovese. L'edilizia è il primo porto di approdo dell'immigrazione meridionale, ma è un porto di transito. I migliori vanno via per primi e, in questi ultinu tempi, vanno via anche per tornare al Sud. Viziano è preoccupato per questa degradazione qualitativa e per lo sviluppo industriale in atto nel Sud, che potrebbe indurre i migliori a fermarvisi (non altrimenti avrebbe ragionato, ai suoi tempi, il mercante di schiavi alla notizia di un grosso intoppo sorto nella Sierra Leone ad impedire il normale afflusso di negri ai porti di imbarco per le Americhe). Viziano ha osservato l'ordine di soddisfazione dei bisogni degl'immigrati dopo il loro arrivo: al primo posto la « camicia bianca», segue il cinema, poi il « mangiare», in ultimo la casa. I meridionali restano diffidenti di fronte alla stessa generosità: forse, ammette Viziano, per una secolare abitudine alle beffe. Ma comincia a verificarsi una certa evoluzione nel costume che può assumere aspetti impensati, co1 me nelle richieste di denaro pervenute alla sua Cassa « per fare abortire la moglie » (l'uditorio è stato, comunque, prontamente rassicurato: si è riusciti a dissuadere dai loro propositi questi meridionali che credevano· forse di essere emigrati in Svezia). In questa aneddotica non sono mancati esempi di meridionali imbroglioni: operai infortunatisi lievemente che sarebbero riusciti a montare l'incidente e a farsi sborsare fior di quattrini. 61 Bibliotecaginobianco

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