Nord e Sud - anno X - n. 39 - marzo 1963

Editoriale se· i partiti democratici europei non trovassero il coraggio di scendere in campo per condurre una decisa battaglia antigollista, non resterebbe più nessuna speranza per l'europeismo, per le istituzioni europee, per gli sviluppi comunitari; non resterebbe, cioè, nessuna speranza di ridurre alla ragione i francesi. Ma se, dal piano delle schermaglie diplomatiche, i democratici europei trasferiranno la reazione alle pretese golliste sul piano della lotta politica, allora, forse, queste pretese, inaccettabili, rientreranno o per lo meno si ridimensioneranno. Questo ha avuto il merito di aver capito Vgo La Malf a, la cui decisa reazione al gollismo ha sollevato tante discussioni. Ed è significativo che certi giornali italiani che si erano dati molto da fare per dimostrare che la fedeltà alla politica atlantica del nostro paese era seriamente insidiata dai discorsi dell'on. Forlani, si sono poi dovuti arrampicare sugli specchi per convincere anzitutto sé stessi che De Gaulle aveva le sue buone ragioni per prendere certe posizioni e che queste posizioni devono essere -interpretate e discusse con « prudenza », p~rché, a volerle contrastare con « iniziative avventate », si rischia di provocare una crisi irrimediabile in sede atlantica ed europeista. Ma quando ci si ostina a voler convincere anzitutto sé stessi per la paura 'di dover affrontare la realtà così com'è, diversa da come era, non è strano che si finisca addirittura per cedere alla tentazione di truccare le carte. Ad un certo punto, quindi, dal disperato tentativo della stampa moderata e benpensante di trovare giustificazioni a De Gaulle e di addebitare, soprattutto, e comunque, una qualche colpa al centrosinistra (reo, questa volta, di non essere stato la causa della crisi che nella politica atlantica ed europeista è stata provocata proprio dalla destra europea) è venuta fuori la tesi polemica che un « colpo di testa» c'era stato, non da parte di De Gaulle, ma da parte di La Malfa, che, per « dispetto» a De Gaulle, aveva proposto in una lettera a Fanfani che l'Italia uscisse dal Mercato Comune. Quando poi il testo di questa lettera di La Malfa a Fanfani è stato ~eso noto da La Malfa stesso . (al convegno degli « amici del 'Mondo ' » sui problemi europei), ne è risultato che all'origine di essa era proprio la preoccupazione di correre ai ripari per evitare che la spallata gollista facesse crollare del tutto l'impalcatura del Mercato Comune. 3 Bibliotecaginobianco

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