GIORNALE A PIÙ VOCI Si sbarca su Croce ? Il marxismo italiano, diversamente da quello degli altri Paesi europei, si trova, come è in parte testimoniato dal recente dibattito su Rinascita 1 , di fronte a una singolare difficoltà: la presenza di Croce e della cultura crociana, che condiziona inesorabilmente ogni suo tentativo di " egemonia " culturale. L'ultimo decennio è stato tutto occupato dai pianificatori culturali del partito comunista nello sforzo di sostituire la metodologia e l'insegnamento di Croce. Si è tentato una specie di « sbarco in Normandia», senza risparmio di mezzi, economici, psicologici, politici: la lusinga si è alternata alla minaccia, il dibattito all'ukase. Si sono, via via, adoperati il giornalismo e la cultura universitaria; ci si è rivolti a uomini di sicuro prestigio e a vere e proprie controfigure della vita culturale italiana, si è saldata una catena di grosse case editrici impegnatissime a condizionare in un certo senso la produzione storico-filosofica, si è messo in moto il meccanismo delle recen .. sioni a catena e dei premi letterari, si sono ricercate alleanze con tutti quei movimenti, dai cattolici di sinistra ai neo-illuministi ai puri storici in cerca di metafisica, che in qualche modo sembravano in grado di fornire truppe d'assalto per la « critica delle armi» all'opera di Croce. Finalmente si è cominciato a pianificare la produzione di libri mastodontici e pedanteschi che, pur se intimamente vuoti e debitamente privi di genialità, possano dare al pubblico medio, spesso lontano dalla conoscenza diretta dei testi, perfino l'impressione della serietà e dell'imparzialità. Il primo della serie 1963, che esce con l'annunzio, a breve scadenza, del secondo, ha co,me estensore il prof. Emilio Agazzi e s'intitola Il giovane Croce e il 111arxismo (ed. Einaudi, 1963, pp. 640). Prima di esporre alcune considerazioni sul merito di questo libro, lo si può intanto adoperare come non sospetta testimonianza per documentare il .fallimento, almeno a tutt'oggi, del tentativo che sopra si descriveva ricorrendo alla metafora dello « sbarco ». Scrive infatti l'Agazzi, sia pure tentando di rigettare la responsabilità dell'accaduto su Gramsci: « che cosa ha veramente fatto, fino ad ora, il marxismo ispirato a Gramsci, per costruire realmente un contraltare alla cultura crociana? Certo, quantitativamente, si è lavorato molto in questo senso: ma qualitativamente i risultati lasciano alqµanto a desiderare. Fatte poche eccezioni, che si concentrano soprattutto in questi ultimissimi anni, mi sembra che in generale si sia lavorato con criteri discutibili, o addirittura errati. Le ragioni di questo fallimento non potrebbero venir qui discusse», osserva l'autore, concludendo che se Gramsci 1 Cfr. di questa rivista, gennaio 1963, le pp. 85-93. 43 Bibliotecaginobianco ..
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