Note della Redazione perare gli strumenti predisposti per la politica di .sviluppo. E l'esempio dell'Isveimer e dell'lrfis è stato fatto ripetutamente per dimostrare appunto quanti errori erano stati co1nn1essi e come, d'altra parte, tali errori potevano e dovevano essere tempestivamente corretti nel nuovo clima politico. M.a non si è fatto niente durante tutti questi mesi; sembrava, anzi, che oramai ogni « cambiamento » dovesse essere rinviato a dopo le elezioni. Poi, improvvisamente, la notizia di cui si è detto: forse un passo avanti, cioè, ma certo anche un'occasione perduta. Di chi la responsabilità per questa oçcasione perduta? Anzitutto non dei soli democristiani, questa volta, ma anche e in primo luogo dei socialisti, che, evidentemente, devono avere esercitato forti pressioni per ottenere una « presidenza » in Sicilia e quindi hanno aperto, loro, la strada a questo tipo di soluzione del problema delle presidenze degli istituti di credito speciale. Ora, proprio dai socialisti ci si attendeva che sapessero porre i problemi in termini di esperti e non di distribuzione delle « presidenze», in termini di riorganizzazione e di efficienza del sottogoverno e 110n di partecipazione al sottogoverno. Ma una parte di responsabilità per questa occasione perduta va addebitata anche ai mi11istri competenti, che non hanno sapitto, o non hanno potuto, indicare e imporre loro candidati, scelti di comune accordo ù1 base alle obiettive esigenze della politica di industrializzazione; e si sono lasciati imporre, invece, i candidati che erano stati segnalati al governo in base a negoziati di corridoio e ad esigenze certo tutte secondarie rispetto a quella f ondarnentale del rinsanguamento della classe dirigente 1neridionale con apporti di competenze eccezionali. Il sindaco di Salerno dopotutto poteva continuare a fare il sindaco di Salerno, se è vero che in queste sue funzioni aveva acquistato tante benemerenze; e l'avv. Sorge poteva continuare a lottare contro la mafia da par suo, poteva anche essere chiamato a qualche incarico che gli conferisse maggiore forza per condurre questa lotta, poteva magari essere eletto alla Camera. L'uno come sindaco di Salern,o e l'altro come avversario della mafia avrebbero poi avuto un nuovo e importante punto di appoggio se alle presidenze cui essi sono stati chiamati fossero stati ùisediati invece altri uomini, efficienti, senza che il municipio di Salerno e il foro di Palermo fossero privati di tali animatori. L'on. Pastore ha detto della classe dirigente meridionale in due recenti suoi discorsi - al Circolo Turati di Milano e al Centro residenziale per la formazione dei quadri di Napoli - cose sacrosante che ci sentiamo di sottoscrivere pienamente. E alla luce delle considerazioni fatte dal Ministro a Milano e .a Napoli, non ci si può non rammaricare per il fatto che si sia perduta un'occasione come quella offerta dalla possibilità di nominare nuovi presidenti per gli istituti di credito speciale, per il fatto, cioè, che si sia perduta un'altra occasione per indicare una strada del tutto nuova, una soluzione imperniata sull'esigenza di n1obilitare, per il Mezzogiorno e nel Mezzogiorno, i «cervelli» che sono necessari per portare avanti una grande politica di sviluppo che irnpegni tutto il paese. 38 Bibliotecaginobianco
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