Nord e Sud - anno X - n. 39 - marzo 1963

Note della Redazione coloro i quali si lasciano ipnotizzare dagli aspetti positivi che indubbiamente l'esperienza ha avuto in Italia e che pèrciò st rifiutano di guardare agli aspetti negativi. Non, v'è dubbio, a nostro giudizio, che, se l'impiego della TV nelle campagne elettorali si diffondesse oltre un certo segno, se la TV riuscisse ad assorbire o anche solo a far tacere altri strumenti di propaganda, da ciò deriverebbe un grave scadimento della propaganda politica e che tale scadimento non potrebbe non avere conseguenze sul livello dell' educaziorze politica dell'intero paese. Noi non crediamo che sia impossibile trovare il sistema di conservare quel che c'è di buono nell'esperienza che si è cominciata a fare e di elùninare insieme i pericoli presenti o potenziali: basta avere un po' di fantasia. Non è certo nel giro di itna breve nota che si possono suggerire i rin1edi; ma almeno si può indicare un'impostazione generale della questione che potrà consentire, forse, di fare dei passi avanti. Sarebbe necessario affiancare all'informazione che la TV fornisce coi suoi attuali servizi, ed a quella per così dire straordinaria che essa dà nelle settimane che precedono le elezioni, una più intensa attività informativa ed educativa, che abbia continuità e che sia disgiunta dalle conti11genze immediate. Basterebbe già questa, ci sembra, a dare come una sorta di retroterra alle manifestazioni dei periodi elettorali, a consentire ad esse di uscire dall'effimero, dall'occasionale e dal generico. Un' occasione perduta C'è stato in questi giorni un inatteso cambio della guardia alla presidenza dell'I sveimer, l'istituto di credito speciale per l'industrializzazione che opera nel A1ezzogiorno continentale, e alla presidenza dell'/rfis, altro istituto di credito speciale per l'industrializzazione che opera in Sicilia. Alla presidenza dell'I sveimer è stato chia1nato il sindaco di Salerno, « grande ufficiale » Alfonso Menna, democristiano; alla presidenza dell'lrfis è stato chiamato l'avv. Nino Sorge, di Palermo, socialista. Il primo aveva acquistato particolari benemerenze nell'espletan1ento delle sue funzioni di sindaco, perché, si dice, Salerno è una città del Mezzogiorno che ha camminato bene, specialmente negli ultimi anni, ed è stata bene amministrata; il secondo si è distinto come pugnace avversario di imprese mafiose ed è stato protagonista di importanti processi, l'uno contro il vecchio e temuto capo della mafia, Calogero Vizzini, l'altro contro gli assassini del sindacalista Salvatore Carnevale. Ma - è lecito domandarsi - sono gli uomini giusti al posto giusto? E come mai, dopo aver preso tanto tempo per decidere ciò che andava deciso per lo meno dall'anno scorso, improvvisamente si è letto sui giornali che l'lsveimer e l'lrfis avevano un nuovo presidente? Salta agli occhi che il problen1a della presidenza dei due importanti isti36 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==