Nord e Sud - anno X - n. 39 - marzo 1963

NOTE DELLA REDAZIONE Televisione e politica Qualche settimana fa il « Il Mondo » ha pubblicato una breve nota, nella quale si ponevano, per la prima volta, in discussione alcu ni dei problemi sollevati dal diffondersi crescente della televisione come strumento di propaganda politica. L'argomento è molto importante e merita di essere ripreso qui brevemente, in attesa che ci si decida a studiarlo a fondo valutando, nel bene come nel male, spregiudicatamente, le conseguenze che la televisione stessa ed il suo sempre più diffuso impiego co1ne v eicolo propagandistico potrà avere sulla lotta politica in Italia. E qui giova dire subito che le esperienze degli altri paesi sono r elativamente illu1ninanti. Com'è noto, un grande itso di disfide televisive si è fatto 11ella campagna elettorale statunitense del 1960; ma i giornalisti che hanno dovuto co1ne trarre le somme da questa esperienza si sono tr ovati nella necessità di concludere le loro indagini in modo che può parere deludente. In effetti, se si astrae dalla lotta per la presidenza, per la quale a quanto sembra gli scontri televisivi tra Kennedy e Nixon hanno avuto notevole importanza, non si riesce ad estrarre dalle ricerche fatte nessu na conclusione veramente positiva: in alcuni casi l'aver accettato di inco ntrarsi innanzi alla televisione ha giovato ai candidati e in altri casi li ha danneggiati; vi sono stati deputati e senatori che hanno sfidato gli a vversari al dib.attito del «video» ed hanno vinto la loro battaglia, e vi sono stati deputati e senatori che hanno perso malgrado la sfida; e ve ne sono stati altri ancora che non hanno accettato la sfida ed hanno vinto o perso a seconda delle circostanze. La lezione che, a prima vista, si potrebbe tra rre da ciò è che, quando sia terminato il momento della novità, questo tipo di propaganda finisce con l'essere meno importante di quel che si poteva pensare: la televisione sarebbe incapace di orientare politicamente l'opinion e, proprio come i giornali a vastissima diffusione. Conclusione, invero, cons olante per chi crede all'importanza di un certo tipo di propaganda politic a ed alla funzione formativa di questa propaganda medesima. D'altra parte, se guardiamo ad altre esperienze il cielo delle sp eranze si oscura improvvisamente. In Francia, ad esempio, tutta la sinistra o, se si preferisce, tutti i vinti delle ultime due grandi prove politich e francesi ( il referendum sulla repubblica presidenziale e le elezioni alla Camera dei deputati) hanno insistito sull'efficacia decisiva che avrebbe avu to la televisione nel consentire al generale De Gaulle di riportare le sue vittorie. E, come ricordava « Il Mondo », anche se si attribuisse per una parte almeno la sicurezza di siffatte affermazioni al fin troppo umano desiderio dei vinti di trovare alla loro sconfitta delle ragioni affatto diverse dai loro errori 34 Bibliotecaginobianco

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