Nord e Sud - anno X - n. 39 - marzo 1963

Programmazione regionale e Co111unità Europea che costituiscono la difficoltà metodologica fondamentale di una programmazione regionale di tipo sezionale (relative, soprattutto, alla localizzazione dell'apparato industriale ed al movimento sociale della popolazione), si pongono come «luoghi» di connessioni e di scelte politicoeconomiche a livello unitario, e di conseguente orientamento del mercato. Da 11n pt1nto di vista sia concettuale che pratico, la programmazione regionale così intesa si dispiega in tre distinte fasi: a) una fase di definizione degli ambiti regionali 15 , di inventario delle risorse e delle esigenze delle popolazioni locali, di for1nazione dei conti economici regionali, di predisposizione degli schemi di sviluppo; b) u11a fase di mediazione e di scelte politico-economiche, a livello centrale, e di costruzione dei meccanismi di sviluppo regionali nel ql1adro dei meccanismi di sviluppo degli interi ambiti economici; e) una fase, infine, di realizzazione dei programmi di sviluppo regionali. Una programmazione regionale basata su questi criteri si distingue, evidentemente, dalla realizzazione di interventi particolari o di piani di sviluppo di determinate zone sottosviluppate od arretrate (tali piani, dovra11no, eventualmente, essere essi stessi inquadrati nei suddetti programmi regionali), proprio percl1é implica una programmazione di carattere superregionale, unitaria e globale. Essa si disti11gue, inoltre, dall'attuazione periferica di tipo bt1rocratico di piani sia settoriali cl1e globali. Infatti, 11na programn1azione regionale che risponda al fine dello sviluppo equilibrato dovrà, 11ecessariamente, essere di tipo democratico: co1nportare istituzioni di autogoverno decentrato, che espli- , cheranno la loro funzione nelle fasi iniziale e finale, avanti indicate: sia in sede di elaborazione, sia in sede di controllo e di partecipazione alla realizzazione dei programmi regionali. FRANCO FIORELLI ts Le regioni economiche potranno non coincidere esattamente con le attuali ripartizioni amministrative, ma essere definite secondo criteri propriamente economici, sulla base di direzioni e circuiti di sviluppo, campi di gravitazione, affinità di strutture fisico-economiche, ed in definitiva di prospettive di sviluppo; la realizzazione del mercato comune ed il processo di integrazione economica, comportando una ristrutturazione spaziale dell'intero sistema economico europeo, dovrebbero richiedere, in particolare, definizioni adeguate e nuove degli ambiti regionali. 33 Bibliòtecaginobianco

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