Franco Fiorelli carattere territoriale. L'obiettivo di sviluppo equilibrato che per tal via si intende perseguire non co,nsisterà nel livellamento delle condizioni di vita 11egli interi ambiti economici. Esso - per servirci del parametro rappresentativo più frequentemente usato, peraltro no11 indicativo degli squilibri interni di carattere sociale - non consisterà tanto nel livellamento dei redditi medi pro-capite regionali, quanto piuttosto nella realizzazione di meccanismi di svil11ppo regionale autopropulsivi, che tuttavia non risulti110 in sé finalizzati, ma si pongano come indispensabile componente funzionale del meccanismo di sviluppo economico complessivo. Il criterio fondamentale del meccanismo di sviluppo complessivo consister~ nell'assicurare localmente, nella misura massin1a possibile 14 , soddisfacenti ed armonicl1e co·ndizioni di vita alla popolazione. A tale fine, come avanti si è accennato, pur nei limiti delle connotazioni essenziali dell'economia di mercato, il mercato dovrà essere orientato, controllato e regolato, attraverso t1na modificazione dell'ordine di convenienze delle private iniziative ed attraverso, eventualmente, il diretto intervento produttivo dello Stato, di carattere integrativo o sostitutivo. I programmi regionali rappresentano la specifica attuazione di tale criterio generale e delle co11seguenti politiche particolari, secondo livelli territoriali, in funzione delle possibilità, delle esigenze, dei meccanismi di sviluppo regionali. Per avviare e stabilire questi meccanismi, la programmazione - anche su scala regionale - dovrà avere carattere « globale », ed essere di tipo « operativo »; dovrà, cioè, sotto il primo aspetto, prendere in considerazione - sotto, il secondo, non semplicemente prevedere, ma orientare ed anche determinare - tutte le realtà econo1nicl1e fondamentali: la forza di lavoro ed i posti di lavoro da creare, il reddito, i consumi, il risparmio, gli investi1nenti da realizzare. Alcuni dei parametri economici potranno essere definiti principalme11te in base a fattori di localizzazione regionali, altri richiederanno di essere definiti, indirettamente, sulla base delle prestabilite linee di sviluppo superregionali. In questo senso, in particolare, le cosiddette « aree di indeterminazio,ne », 14 Nei limiti di una produzione ed utilizzazione economica delle risorse e subor- . , d1natamente a generali esigenze di trasformazione e di sviluppo, che potranno anche comportare il sacrificio cli interessi immediati di determinate aree: si pensi alle necessità di profonde riconversioni strutturali di ordinamenti colturali inadeguati e di strutture produttive arretrate che si porranno in vaste aree agricole con la seconda fase di attuazione del mercato comune; si pensi anche agli effetti che una nuova politica europea dell'energia (che si basi, secondo la recente evoluzione, su fonti p,iù economiche di quelle tradizionali) potrebbe avere sulla intera struttura economico-sociale di vasti bacini minerari e sui relativi campi di gravitazione. 32 Bibliotecaginobianco
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