rapporti di lavoro e delle strutture pro·dutt!ve arretrate, che caratterizzano in particolare le aree meno sviluppate. INTEGRAZIONE ECONOMICA E FORME DI MERCA IO 4. - Questi indirizzi di politica econon1ica appaiono particolarme11te necessari giacché la realizzazione del mercato comune, comportando l'allargamento del mercato, è desti11ata a provocare, almeno 11elle fasi iniziali (ed, in parte, ha già provocato) ulteriori concentrazioni delle attività industrali: da un lato, concentrazioni di carattere settoriale, finanziarie e tecniche, in vista del raggiungimento di economie tecnolo,giche e di scala, tali da permettere una riduzio·ne dei costi e far fro11te alla nuova situazione di mercato; dall'altro lato, concentrazio11i di carattere territoriale, in vista della piena utilizzazione delle economie di carattere esterno ed ambientale 10 • D'altro canto, potranno uscire dal mercato imprese di carattere « marginale », specie di piccole e medie dimensioni, non in grado di sopportare i nuo-vi livelli concorrenziali o di adattarsi alle nuove sistemazioni di mercato: lo stesso Trattato prevede tale eventualità nei limiti dell'istituzio·ne del « Fondo sociale europeo », destinato ad agevolare una economia prevalentemente agricola, e da ç>rdinamenti colturali e strutture produttive non all'altezza della nuova situazione di mercato che verrà a determinarsi (al riguardo, le disposizioni per il passaggio alla seconda fase del mercato comune prevedono l'istituzione dì un apposito Fondo, specialmente destinato ai miglioramenti strutturali). Tuttavia, si pensi anche quale importanza potrebbe avere l'adozione di una politica comune nel campo dei trasporti e delle fonti di energia, per la creazione di nuovi oircuiti di sviluppo su scala europea che interessino le aree attualmente sottosviluppate od arretrate. Diverse sono le linee d'intervento possibili al riguardo: per il settore dei trasporti, lo stesso Trattato dispone che si tenga conto delle speciali esigenze di una « politica economica regionale » in vista dei « bisogni delle regioni sottosviluppate», ·ed in particolare prevede la possibilità di discriminazioni tariffarie (art. 80 del Trattato); nel settore delle fonti di energia, le possibili linee di intervento concernono non soltanto le discriminazioni tariffarie, ma anche le connessioni nella utilizzazione e produzione delle risorse energetiche in vista delle speciali esigenze delle regioni meno sviluppate, ed in particolare la localizzazione delle iniziative comuni degli Stati membri e dell'Euratom nel settore dell'energia nucleare. Per ciò che riguarda le linee di intervento nel settore pubblico in genere,· in funzione anche di uno sviluppo comunitario equilibrato, alcuni positivi orientamenti ·sono emersi nei Convegni sulle funzioni delle imprese pubbliche nella Comunità, svoltisi a Bruxelles e a Roma. 10 Lo stesso processo di concentrazione settoriale potrà provocare un'ulteriore concentrazione territoriale. Gli studi disponibili sulla struttura industriale di alct1ni Paesi dell'area del M.E.C. - come l'Italia e la Gran Bretagna - mostrano, infatti, l'esistenza di una correlazione evidente tra concentrazione di carattere settoriale e concentrazione di carattere territoriale. 28 Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==