Franco Fiorelli • settori tipici dell'industria manifatturiera) in dee.lino; queste regioni - che possono essere in particolare definite « depresse » od « arretrate » - sono in prevalenza situate nella Gran Bretagna, rria si presentano anche nella Francia centrale e nel Belgio, e nella stessa Italia centro-settentrionale. Nelle regioni sottosviluppate, comunque, si misu.ra un basso tenore medio di vita della popolazione; ed in alcuni casi - soprattutto nell'Italia meridionale - anche un elevato grado di disoccupazione; ad un accentuato squilibrio tra risorse e popolazione si accompagnano, in queste regioni, una inadeguata dotazione di infrastrutture economiche e sociali e rapporti di produzione particolarmente arretrati. L'esame comparato delle esperienze e dei programmi maggiorn1ente significativi di sviluppo economico regionali che si sono finora avuti mostra una estrema varietà di principi e di obiettivi. In alcuni casi essi hanno prevalentemente corrisposto ad esigenze complessive di espansione dei sistemi economici nazionali. Nella generalità dei casi, tuttavia, tali programmi hanno mirato prevalenteme11te a soddisfare le esigenze di sviluppo delle zone direttamente interessate, pur muovendo da diversi presupposti e conseguendo diversi risultati. In Olanda i programmi regionali sono stati mossi, fondamentalmente, dalla preoccupazione di realizzare l'integrale utilizzazione e l'industrializzazione del territorio, in vista del rapido accresci.mento della popolazione. Nella Germania, nel quadro della ristrutturazione spaziale dell'intero sistema econon1ico, derivante dalla divisione politica del paese, si sono posti in particolare nuovi problemi concernenti le zone di frontiera. Nella Gran Bretagna - che è stata tra i primi Paesi ad elaborare e a realizzare programmi di tipo regionale - le esperienze in materia hanno mirato allo sviluppo di determinare aree periferiche, economicamente depresse od arretrate, ed anche a realizzare un decen ... tramento industriale a lungo raggio. Nella Francia, infine, i programmi regionali hanno principalmente teso ad evitare il progressivo spopolamento di intere regioni periferiche del paese ed il correlativo congestionan1ento della regione di Parigi. Per ciò che riguarda l'esperienza italiana (prescindendo dal considerare l'intervento della Cassa per le opere straordinarie nel Mezzogio~no, di carattere generale), si può osservare che i principali programmi di sviluppo regionali finora elaborati, pur concernendo ugualmente regioni sottosviluppate dell'Italia meridionale, non mostrano tuttavia unitarietà di metodi e di fini. Alcuni sono consistiti, prevalentemente, in una accurata documentazione delle risorse economiche disponibili nel territorio (Piano di 20 Bibliotecaginobianco
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