Augusto Graziani Il Lange inquadra la scienza economica fra: le scienze sociali, vale a dire fra le scienze che studiano determinati aspetti della vita delle collettività umane. Nessuna obiezione dovrebbe incontrare questa impostazione anche presso i lettori fedeli alle tradizioni del pensiero neoclassico. È ormai cosa pressoché generalmente acqL1isita che la scienza economica no,n va concepita come scienza assiomatica deduttiva, bensì come disciplina strettamente empirica. L'impostazione astratta della economia politica, co,me insieme di proposizioni dedotte logicamente dal principio del minimo mezzo, se ha svolto una funzione preziosa in passato, in quanto ha permesso di effettuare la armoniosa sistemazione della scuola neoclassica, rappresenta ormai una concezione che pochi frutti può dare al progresso delle conoscenze. La « nuova frontiera » dell'econo1nia non si identifica con i problemi di inquadramento sistematico o di raffinamento espositivo, ma co•n la conquista di nuove conoscenze nel campo dei fatti e dei meccanismi che regolano l'ordinamento delle riccl1ezze. La definizione di economia co.me scienza logica astratta è stata quindi giustamente abbandonata per quella di economia come scienza sociale a carattere empirico. « Oggetto dell'economia politica», scrive il Lange, « sono le leggi sociali della produzione e della distribuzione ... l'atto del consumo cade al di fuori della sfera dell'economia politica; appartiene ai campi della biologia, dell'igiene, della cultura materiale, della pedagogia della psicologia e di altri settori della scienza» (pag. 20). Questa li1nitazione dell'oggetto della scienza economica può sembrare discutibile, ed essa non è nemmeno perfettamente coerente con la trattazione cl1e di n1olti .problemi dà lo stesso Lange. Le ragioni che il Lange adduce per escludere il co11sumo dalla sfera di indagine dell'economia si trovano esposte assai più oltre nel volume, e si riconnettono essenzialmente all'idea che il consu1no non è una attività razionale, bensì una attività largamente cor1dizionata da fattori sociali, tradizionali, abitudinari. Il principio della economicità, a detta del Lange, non trova posto nella attività di consumo, attività che si svolge essenzialmente nella sfera della vita domestica. « L'attività nell'economia domestica ha carattere abitudinario-tradizionale, . ove i mezzi limitati sono ripartiti in maniera tradizionale per soddisfare i vari bisogni. La concreta assegnazione dei mezzi in vista dei vari bisogni dipe11de dal modo di vita tradizionale, dall'ambiente sociale a cui appartengono le eco11omie domestiche (nella maggio,ranza dei casi, le famiglie) in questione" (p. 251). Siamo dunque fuori, secondo il Lange, del campo d'indagine dell'economista, e conviene cedere il passo al sociologo o allo psicologo . . Questa concezione della scienza si riflette direttamente nella concezione che il Lange accoglie delle leggi economiche. Una legge economica è essenzialmente una regolarità accertata empiricamente, e quindi possiede solo validità limitata e soggetta ad un margine di errore. « Ciascuna legge, sia della natura sia della società, ha un raggio di azione delimitato nel tempo e nello spazio» (p. 73); « per la proprietà che hanno le leggi economiche di manifestarsi solo nella ripetizione massiva delle azioni umane, diciamo che 104 Bibliotecaginobianco
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