Recensioni Scienza economica e razionalità Oskar Lange ha beneficiato di una esperienza pressoché unica fra gli economisti della presente generazione, avendo risieduto a lungo sia nel mondo occidentale che nella natia Polonia. Il suo soggiorno negli Stati Uniti d'America risale al periodo fra il 1930 e il 1945. Sono questi gli anni di più h1tensa produzione scientifica, durante i quali il Lange co·nquistava agevolmente una posizione eminente fra gli economisti di lingua anglosassone. Appartengono a questo periodo gli scritti sulla teoria dell'interesse, sulla legge degli sbocchi, sulla flessibilità dei prezzi, oggi divenuti opere classiche, di riferimento quotidiano. Seguono anni di intensa attività politica; dapprima quale rappresentante della Polonia alle Nazioni Unite, successivamente, in patria, come respo11sabile della politica di pianificazione. Solo negli ultimissimi tempi, il Lange ha ripreso a dare alle stampe opere di carattere teorico: nel 1959 è apparsa in lingua inglese la I11troduzione all'ecoriometrica, sommario di lezioni dettate all'Università di Varsavia; è dell'anno successivo un articolo incluso negli studi in onore di R. Frisch. Compare ora in edizione italiana (e, a quanto ci risulta, si tratta della prima versione dell'origi11ale polacco) questo corso di lezioni di Economia Politica (O. LANGE: Economia Politica, Parte I, Roma, Editori Riuniti, 1962, trad. di D. Tosi). Il primo volume (che fino a questo momento è anche l'unico pubblicato 1 ) è interamente dedicato a problemi di carattere generale: natura della scienza economica, metodo di indagine, leggi dell'economia, rapporti fra vita economica e struttura sociale. Nel piano dell'opera sono previsti altri due volumi, dove troverà posto un esame dei problemi concreti della produzione e della distribuzione. Ma già la lettura di questa prima parte è sufficiente a dare ., _un'idea generale dell'intonazione dell'o·pera e per inquadrarla nell'insieme della produzione scientifica contemporanea. Lange si presenta senza dubbio come economista allineato con la dottrina ufficiale marxista. I primi due capitoli (dedicati alla concezione materialistica del processo storico) e quello finale ove si tratta del condizionamento sociale dell'attività economica) ripetono fedelmente i canoni ben noti del marxismo-leninismo, riguardo al significato sociale delle forme di organizzazione economica, alla proprietà dei mezzi di produzione come elemento determinante del processo di produzione e distribuzione, allo sviluppo della civiltà umana come succedersi di lotte di classe tendente alla conciliazione finale, tipica della società socialista. Queste pagine iniziali e finali assumono però la funzione delle due fette di u.n sandwich, e racchiudono, nei capitoli centrali un companatico ben più gustoso, originale, e non di rado eterodosso. Qui le citazioni delle opere di Marx, di Engels, di Lenin si fanno via via più rade, mentre si infittiscono i richiami agli scritti di economisti occidentali e « borghesi ». Al termine della lettura, l'impressione prevalente è che, a parte talune premesse ideologiche, il distacco fra la posizione del Lange e quella delle scuole più moderne dei paesi capitalisti sia meno profondo di quanto si potrebbe supporre. 103 Bibliotecaginobianco
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