Ernesto Mazzetti esercitano una « attività lavorativa prevalente~ente. di carattere intellettuale posta in essere se11za vincoli di subordinazione e con ampia discrezionalità tecnica ». Chiunque abbia esperienza giornalistica sa che il lavoro del giornalista molto stentatamente potrebbe rientrare in tale definizio·ne: ogni redattore, cronista, corrispondente di quotidiano o rotocalco agisce - con maggiore o minore maestria a seconda della sua sensibilità, cultura, esperienza - in conformità delle disposizioni ricevute dal redattore capo o dal capo servizio, i quali, nell'impartire siffatte disposizioni, non fanno che eseguire quelle a loro volta ricevute dal direttore responsabile. A questo punto sembrerebbe d'aver identificato, nel direttore, l'unico giornalista in condizione di svolgere « senza vincoli di subordinazione e con ampia discrezionalità tecnica » una attività lavorativa di carattere intellettuale. In realtà anche il direttore è vincolato; e lo è in virtù del contratto che lo lega alla proprietà del giornale. È chiaro che, nella maggioranza dei casi, il vincolo è solo relativo dal momento che il direttore condivide le tesi politiche e gli indirizzi tecnici che la proprietà intende far seguire al foglio, chè un contrasto permanente tra editore e direttore rappresenterebbe un assurdo; ma, nell'ipotesi in cui il direttore non condivida né tesi né indirizzi della proprietà, non gli resta che assoggettarsi o abbandonare la direzione. È certo, comunque, che medici, ingegneri, architetti e avvocati hanno, nei confronti delle opinioni e delle decisioni dei loro clienti, un margine d'indipendenza di gran lunga maggiore di quello di cui fruisce un giornalista nei confronti del suo principale cliente, ovvero l'editore. L'istituzione di un ordine professio,nale risponde soprattutto a un interesse pubblico: garantire che quanti intraprendono attività di particolare rilievo per la collettività, quali la tutela dei diritti dei cittadini innanzi ai tribunali, la cura dei loro corpi, la costruzione e la progettazione di edifici ed opere pubblicl1e, abbiano effettivamente un minimo di capacità per svolgere tanto delicate mansioni. A tal fine gli « ordini » disciplinati dalla legge prevedono l'ammissione solo di coloro che .hanno conseguito una laurea e superato un esame pubblico dopo un certo periodo di pratica professionale. Qual'è l'interesse della collettività in ordine alla professione giornalistica? Evidentemente quello di essere inforrr1ata tempestivamente e in modo veritiero, e orientata attraverso la critica che, in base alle informazioni assunte, il giornalista fa di avvenimenti, persone e cose. 8 Bibliotecaginobianco
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