Nord e Sud - anno X - n. 38 - febbraio 1963

RECENSIONI La « pantautologia >> Ignazio Silone, ne La scuola dei dittatori (Milano, Mondadori, 1962, di pagine 296, lire 2.400), offre una « lusio » o divagazione ,fra il serio e il faceto,, per trattare del modo che un dittatore deve seguire per impadronirsi dello stato, e del pensiero e della «ideologia» che stanno a fondamento dell'azione del dittatore. Lo scritto è in forma di dialogo-, fra un certo « americano mister '"'Doppio Vu », il suo « consigliere ideolo,gico, il famoso professor Pickup », e un italiano « espulso già da vari paesi cosiddetti democratici », soprannominato Tommaso il Cinico. Il « professore » americano è il « famoso inventore della pantautolo,gia », e l'italiano· è uno che si è « dedicato a scrivere un manuale sull'arte di ingannare il prossimo». La « pantautologia », la « dottrina» del « professore», ha il suo si111bolo n~l « famoso uovo di Colombo, », prodotto delle viscere di animale di cortile che il « professore» e il suo discepolo si vantano di avere acquistato da un collezionista genovese. Il ter1nine « pantautologia » vuole significare quella specie di « dottrina » che la dittatura dell'età nostra si dà per legittimare il proprio potere e fondare la pretesa alla persistenza e alla durata indefinita, se non infinita. L'esempio di scuola di quella che, con felice intuizione, Ignazio Silone definisce « pantautologia », si può trovare in quel « corpo di dottrine» che fin dal 1921 Mussolini diceva necessario al suo fascismo, « pe11a la morte o, peggio, il suicidio », e dòveva venir fuori oltre dieci anni dopo, « ex post facto», nella « dottrina del fascismo» della Enciclopedia Italiana, attribuita bensì al « duce», ma in realtà o•pera del « consigliere ideologico» professore Giovanni Gentile: « dottrina» in cui si parlava di prassi e pensiero, di « azione a cui è immanente una dottrina », e di « dottrina che, sorgendo da un dato sistema di forze storiche, vi resta inserita e vi opera dal di dentro». Se fu· detto che la parola può servire a nascondere il pensiero, si deve altresì dire che può servire a camuffare l'inesistenza di qualsivoglia forma di pensiero, p·uò essere per taluno il mezzo per dare ad intendere di avere un pensiero, di esprimere una idea. Nella stessa sua nozione di « pantauto,logia », nella esposizione dei mezzi e deglì espedienti con i quali un assertore di una dottrina che non è dottrina, con un pensiero che no·n è pensiero, seco,ndo una logica senza logica, può riuscire ad imporre il proprio potere di dittatore, e poi a gabellare i principii e il sistema teoretico della « rivoluzio 1 ne » che egli avrebbe attuata, in questa stessa nozione Ignazio Silane ha fornito un'opera che si distingue per segnalato acume e suscita il più vivo interesse. Si trova nell'opera, nel suo lato faceto, un,a osservazione come la seguente: il « professore» afferma di aver visitato col suo discepolo la 91 Bibliotecaginobianco

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