Nord e Sud - anno X - n. 38 - febbraio 1963

Argo1nenti due mo·di d'attuazione di questo passaggio che si completano a vicenda: 1) riallacciamento dei rapporti con le famiglie; 2) preparazione psicologica alla libertà. Quanto al primo, si è accertato che il prigioniero si sollevà spiritualmente quando sente che il vincolo familiare è saldo. Come· si fece 11otare al Congresso di Londra, il detenuto, il più delle vo1 lte, appartiene alle più povere categorie sociali; e cioè prop•rio a quelle classi in cui più è forte il legame familiare del quale egli subisce l'influenza. Ci sembra, però, che l'influenza di questo legame debba essere va.gliata caso per caso. Per fare un esempio, riteniamo difficile che la famiglia possa avere sempre un'influenza positiva sul minorenne co·ndannato, '- in quanto è proprio nella mancanza di una sufficiente e·ducazione impartita che è da ricercare un fattore criminogeno. Riguardo alla preparazione psicologica, nell'ordinamento penitenziario italiano, i detenuti dovrebbero essere visitati frequentemente dai membri dei Consigli di patronato, almeno una volta alla settimana nell'ultimo anno. Si dovrebbero così conoscere i loro futuri bisogni per pre:parare il campo all'attività da venire; ma, come si vedrà in seguito, le cose in pratica non vanno purtroppo così. Dopo aver fatto cenno a tali questioni, possiamo ora passare al punto che più c'interessa: l'addestramento professionale. Il lavoro, lo si è già visto, fa parte dell'ordinario tr~ttamento penitenziario, ma in ·tutti i paesi civili, nell'ultimo periodo di detenzione, si cura una formazio•ne speciale. Nella Repubblica federale tedesca il detenuto è messo in grado di acquisire, fin dall'inizio dell'applicazione della pena, le cognizioni necessarie per un ·futuro lavoro. Ciò avviene o mediante l'esercizio e il perfezionamento della professione precedentemente· esplicata, oppure mediante la formazione ex novo, in un mestiere adatto, alle accertate capacità del detenuto con preferenza per le attività scarseggianti di manodopera qualificata. Si svolgo·no dei corsi, al termine dei quali vengono rilasciati dei certificati equipollenti a quelli acquisiti in libertà. In Belgio esisto·no alcuni . stabilimenti specializzati per gio·vani deliquenti e vagabondi. In essi sono· organizzati corsi accelerati per fab}?ri, falegnami, fonditori, tornitori, montatori etc. Si cerca di far coincidere la fine dei corsi col momento della liberazione. Dopo due anni dall'inizio di quest'esperimento, i risultati sono stati. particolarmente incoraggianti. Infatti, si è accertato che i due terzi dei detenuti che avevano seguito i corsi dopo la liberazione hanno trovato lavoro nei settori in cui si erano specializzati in carcere o in settori affini. 85 Bibliotecaginobianco

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