Alfonso Stile ed è il punto più importante~ a far sì che il de~enuto ne assimili la abitudine e cominci ad acquistare un sentimento di indipendenza. Perché ciò accada, è necessario·, però, che il lavoro sia retribuito. In Italia i prigionieri percepiscono un salario giornaliero- che oscilla tra le 300 e le 400 lire, ma, lavorando a cottimo, p·ossono, giungere fino alle 700: no.n è un livello inferiore· alla media degli altri paesi civili. È vietato assolutamente che il lavoro si protragga oltre le otto ore giornaliere (quattro per i semi-infermi di mente). Come s'è fatto cenno all'inizio, la prima fase è solo preparatoria, per quanto concerne il problema che ci sta a cuore: suo scopo· è la trasformazione della personalità del deliquente. Il reinserimento nella società del liberato e la sua qualificazione nel camp·o del lavoro sono invece i problemi specifici delle altre due fasi. II. Il trattarnento preliberatorio. - Lo speciale regime anteriore alla liberazione è destinato, nelle linee generali, ad agevolare il passaggio dalla vita del carcere alla vita libera, in modo che il detenuto possa affro•ntare con una certa sicurezza il mondo esterno con tutti i problemi sociali e personali che gli si potranno porre. È bene dire subito che esso è necessario: la società carceraria difatti è in primo luogo una società « semplice », ed è in secondo luogo quasi completamente avulsa da quella comune, esterna (ci riferiamo- alle pene di d11rata lunga o media). Ne vien di conseguenza il fatto che, man mano che si approssima l'istante della liberazione, il detenuto soffre di un complesso che potrebbe procurargli pericolosi sco·mpensi. Questo valga anche a ricordare che il regime speciale è istituito nell'interesse non solo del reo, ma anche della società, perché è questa che subisce le conseguenze di una insufficiente preparazio 1 ne del prigio,niero a vivere in una società libera. Il trattamento speciale ha durata variante 11ei diversi paesi da un anno a sei mesi. Di questo problema si occupò diffusamente il « secondo congresso delle Nazio·ni ·unite per la prevenzione del crimine ed il trattamento del delinquente», tenuto a Londra nell'agosto 1960. Esso pose l'acce·nto, tra l'altro, sull'importanza di un'efficiente formazio 1 ne professionale quale principale mezzo di recupero del reo. Prima, però, di trattare di _questo argo1mento specifico e dei metodi sperimentati in altri ·paesi conviene soffermarsi anche sugli altri aspetti del regime preliberato-rio. Abbiamo dett~ che lo scopo del trattamento speciale e, in ultima analisi, sostituire ad un passaggio brusco un passaggio graduale dalla detenzione alla libertà. Quindi, in sostanza, si tratta di ·mettere il prigioniero pro,gressivamente in rapporto con l'esterno. A tal fin.e esistono 84 Bibliotecaginobianco
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