Nord e Sud - anno X - n. 38 - febbraio 1963

Luigi A1azzillo provocato un aumento della offerta di cemento. Infatti, essendo sensibilmente più basso di quello che si sarebbe avuto senza il vincolismo, il prezzo C.I.P. ha spinto i produttori « a ricercare nell'acceleramento del processo di meccanizzazione e razionalizzazione della pro,duzione il compenso alla riduzione dei profitti... e ciò ha portato al notevole aumento della capacità degli impianti anche senza .soverchio investimento di capitali » 21 • Un ultimo, non trascurabile effetto del prezzo di imperio è stato questo: ha evitato il risorgere dei cartelli di vendita, i quali avevano prosperato nell'anteguerra e si erano poi riuniti nel 1940 nel « Consorzio Italiano Leganti Idraulici » che fu liquidato nel 1943. È venuto a mancare, infatti, per la nascita del cartello, uno dei due scopi fondamentali: la fissazione dei prezzi di vendita. L'altra funzione, quella della ripartizione dei mercati, è già assicurata dall'attuale situazione: anzitutto ogni azienda ha una specie di « mercato naturale » a causa dell'alta incidenza del costo di trasporto. E poi i collegamenti finanziari e personali fra le singole imprese del settore sono molto numerosi, mentre, nello stesso tempo, i gruppi dominanti hanno ur1 prestigio e una forza tali da poter fissare certe limitazioni senza bisogno di invocare patti sottoscritti. Questa del prezzo di imperio è la principale misura di politica antimonopolistica posta in atto in Italia per il settore del cemento. Non sembra, infatti, che la Cementir sia riuscita a svolgere quella funzione calmieratrice che in altri settori hanno svolto le aziende pubbliche. Il Presidente dell'IRI, Petrilli, ha infatti dichiarato, davanti alla Commissione Parlamentare anti-trust, che l'IRI, con le sue aziende, non è ancora riuscito ad operare una rottura delle situazioni di monopolio• esistenti nel settore cementiero. Ed ha aggiunto che anche la costruzione del grande cementificio di Taranto no1 n garantirà la « rottura », in quanto, presumibilmente, i gruppi privati si svilupperanno a loro volta. Inoltre, non è un mistero per nessuno che ad amministrare la Cementir ci siano anche amministratori della « Italcementi » e della Edison 22 • È interessante riportare, poi, sull'azione della Cementir, l'opinione ufficiosa dei cementieri privati: « La Cementir all'inizio è andata avanti a forza di gomitate, con la politica dei bassi prezzi. E questa è una 21 M. DE MEIS, cit., pp. 43-44. 22 L'ing. Carlo Pesenti è il Presidente della « Cementeria di Livorno», consociata della Cementir. Il consiglio di amministrazione della stessa Cementir è così composto: Giovanni Malquori (Presidente), Fedele Cova (Amministratore delegato), Enrico Basola, Leonida Bonanni, Vittorio de Biasi, Luigi Elia, Pietro Ferreri, Luigi Magno, Ernesto Manu~lli, Marcello Migone e Giorgio Valerio. Il Comitato Esecutivo del Consiglio è così composto: Malquori-Basola-Cova-de Biasi-Manuelli. 78 Bibliotecaginobianco

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