Luigi Mazzillo eccesso. Cionostante, come si può osservare dal seguente prospetto·, per il 1960 risulta un utile netto per gli azionisti del settore di almeno il 12% del valore della produzione. LA STRUTTURA DEL COSTO DELL'INDUSTRIA DEL CEMENTO NEL 1960 Componenti di costo Materiali (marne, calcari, argille, etc.) Combustibili Energia elettrica Sacchi di carta Altri elementi di costo Totale costi per materie prime e ausiliarie Lavoro Ammortamenti Spese generali, imposte dirette, etc. Totale costi Utile netto TOTALE (valore della produzione) Percentuale sul valore della produzione 16 14 9 6 2 47 14 9 18 88 12 100 Il 12% di utile netto tradotto in cifra assoluta vuol dire oltre 18 miliardi. L'esame della struttura dei costi ·ci permette ora anche di classificare empiricamente l'industria del cemento rispetto ad alcuni fattori produttivi. Rispetto alla mano d'opera, l'industria del cemento si può definire come un'industria a medio costo: per essere ad alto costo o a basso costo, salari, stipendi e contributi sociali avrebbero dovuto infatti incidere, invece che per .il 14%, rispettivamente per oltre il 25 o per meno del 10 per cento sul valore della pro·duzione. Anche rispetto alle materie prime ed ausiliarie, ci troviamo di fronte ad un'industria a medio costo: la classe delle industrie a basso costo l1a, infatti, come limite superiore il 40%, mentre la classe ad alto costo ha come limite inferi ore il 65 %. Risulta anche evidente che ci troviamo, però, molto vicini al basso costo, sia relativamente alla mano d'opera, sia relativamente alle materie prime. Il che ci dice anche che si tratta di un'industria in cui i costi fissi hanno una importanza relativamente alta. Ed è convinzione comune che le industrie ad elevati costi fissi tendano naturalmente alla concentrazione. Tralasciamo comunque, per il momento, questo discorso, poiché la concentrazio,ne è un argomento che affronteremo fra breve con l'ampiezza che merita. 70 Bibliotecaginobianco
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