Luigi Mazzillo l'Italia settentrionale contribuiva alla produzio11e nazionale per il 51,7%, l'Italia centrale per il 17,5%, il Mezzogiorno continentale per il 20% e le Isole per il 10,8%. La produzione per abitante era rispettivamente di chilogrammi 413 per il Nord, 337 per il Centro, 290 per il Sud e 317 per le Isole (Italia: 357 ). Gli scarti erano, però, molto più rilevanti nel 1952: la produzione del Nord incideva per il 53,4, quella del Centro per il 23,1, quella del Sud per il 18,2 e quella delle Isole per il 5,3. Come si rileva, i maggiori guadagni relativi sono stati conseguiti dalle Isole (Sicilia, in particolare). Nel corso del 1961, però, l'incremento della pro•duzio,ne dell'Italia settentrionale, contrariamente a quanto verificatosi negli anni precedenti, è stato superiore a quello del Mezzogiorno e delle Isole. Nel 1960, infatti, la pro•duzione del Nord incideva per il 50,6% contro il 51,7% del 1961. L'Italia centrale ha, invece, continuato a perdere terreno, (dal 17,7 al 17,5 per cento). Indubbiamente la concentrazione territoriale dell'industria del ce1nento non è molto accentuata, relativamente ad altre industrie. La ragione fondamentale è rappresentata proprio dalla caratteristica del cemento di avere un basso rapporto valore/peso e di comportare, quindi, alti costi di trasporto. Per cui è preferibile localizzare gli stabilimenti presso le cave ed i mercati di ,,endita. Configurazione montagnosa e forma longilinea dell'Italia hanno contribuito ad allungare le distanze e ad aggravare, quindi, il problema dei costi di trasporto; di qui l'ulterjore stimolo alla diffusione territoriale delle cementiere. L'analisi più delicata e difficile è senz'altro quella sulla struttura dell'offerta. Ma essa è anche la più interessante, perché permette di stabilire come varia l'andame11to del mercato e della produzione al variare, appunto, della struttura 7 • Il primo argomento che conviene affrontare a questo punto è proprio quello cui si accennava all'inizio: le interdipendenze strutturali dell'industria del cemento. Naturalmente si potranno dare soltanto pochi dati approssimativi e sommari, in quanto per poter fare un discorso rigoroso e completo occorrerebbe una specifica indagine di carattere statistico-econometrico. I prodotti impiegati come beni intermedi dall'industria del cemento .sono diversi, ma fra di essi hanno 11n'importanza prevalente i combustibili, l'energia elettrica ed alcuni materiali non metalliferi. Il cemento, 7 Su questo argomento si veda: MARIO DE MEIS, op. cit., parte Ila pp. 29-45; A. FRIGGI, La concentrazione nell'industria italiana del cemento, « Riv. Int. di Scienze Sociali », luglio-ag. 1952; S. ALBERTI, Relazione per la Commissione Parlamentare d'Inchiesta sui limiti posti alla concorrenza nel ca1npo economico, pp. 40-73. 68 Bibliotecaginobianco
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