Nord e Sud - anno X - n. 38 - febbraio 1963

Luigi Mazz~llo misura minima, tanto cl1e aumenta l'esborso monetario degli acquirenti. L'esborso monetario segue, quindi, lo stesso andamento delle variazioni del prezzo. E tale, naturalmente, è anche l'andamento del ricavo e del profitto dei venditori. Com'è facile arg.uire, questo fatto è gravido di conseguenze sul IJiano delle pratiche monop·olistiche. Questo è, però, un argo,mento che conviene affrontare più in là, alla luce anche di altre considerazioni. Nel 1961 la produzione italiana di cemento è stata di 18.007 migliaia di tonnellate, contro le 15.817 del 1960. Rispetto all'anno, precedente l'aumento di produzione è stato quindi del 13,8% (massimo saggio di incremento verificatosi durante l'anno nei maggiori paesi produttori del mondo). La posizione dell'Italia nel mondo. come paese produttore di cemento è abbastanza rilevante: siamo al quinto- posto, col 5,3% della produzione mondiale, dopo U.S.A. (15,9%), U.R.S.S. (15,0%), Germania Occidentale (7,8% ), Giappone (7,2% ). Altri importanti paesi produttori so.no la Francia (4,5%) e il Regno Unito (4,2%) 3 • La produzione di cemento ha presentato nel nostro Paese, specialmente negli ultimi an11i, un andamento fortemente crescente. Nel 1939 la produzione aveva superato i 5 milioni di tonnellate, ma nel 1944, a causa delle distr11zioni belliche e delle difficoltà di approvvigionamento di combustibili, si era scesi al di sotto del milione ( 840 mila tonnellate). La ripresa è stata però abbastanza rapida: nel 1950 viene raggiunta e superata la produzione del 1939, nel 1955 raddoppiata, nel 1960 triplicata. Come si è già detto, nel 1961 la produzione è salita a 18.007 migliaia di tonnellate. Causa di qt1esto rapido sviluppo è stata sia la tendenza mondiale all'aumento del consumo, sia il basso livello originario del consumo pro-capite dell'Italia rispetto agli altri paesi. Molto· ha influito però anche un fattore di politica economica: l'intervento dello Stato attraverso opere per infrastrutture e per servizi sociali nel Mezzo·giorno 4 • Il basso rapporto valore/peso è la causa principale della scarsa importanza dell'interscambio internazionale del cemento: gli elevati costi di trasporto· spingono anche i paesi tradizionalmente importatori ad industrializzarsi. L'industria italiana, in particolare, è riuscita ad esportare rilevanti quantità di pro·dotto solo negli ultimi anni dell'an3 Fonti: AITEC(Associazione Italiana Tecnico Economica del Cemento). Relazione per l'anno 1961 all'assemblea delle Associate, Roma, 5 luglio 1962, pp. 27-28 e pp. 66-76; OCDE: L'industrie du ciment en Europe, 1961, pp. 13-15. 4 Un esame dei rapporti fra esecuzione del programma di costruzioni della Cassa e struttura e capacità dell'industria del cemento è svolto in: MARIO DE MEIS, Il mercato del cemento e il programma di sviluppo del Mezzogiorno, Centro studi della « Cassa per il Mezzogiorno», Quaderno n. 11, Roma 1953. 66 Bibliotecaginobianco

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