Nord e Sud - anno X - n. 38 - febbraio 1963

Giornali e riviste media; 640.000 di condizione medio-inferiore e 320.000 di condizione inferiore. « Grand Hotel » sarebbe letto da 2.170.000 lettrici: di queste, 90.000 appartengono alla classe superiore o medio-superiore; 700.000 alla classe media; 930.000 alla classe medio-inferiore e 450.000 alla classe inferiore. Può stupire che le percentuali non subiscano oscilla- · zioni di gran rilievo nel caso dei settimanali borghesi : anche qui, la maggioranza delle lettrici vengono reclutate in seno alla classe media (pur registrandosi indici più elevati tra le lettrici di co,ndizioni superiore o medio-superiore). « Annabella », ad esempio, conta (sempre seco,ndo l'inchiesta UPA) un totale di 1.630.000 lettrici: di queste, 240.000 appartengono alla classe superiore o medio-superiore, 840.000 alla classe media, 450.000 alla classe medio-inferiore, e 100.000 a quella inferiore. « Grazia», a sua volta, viene letta da 1.680.000 lettrici: 380.000. sono di condizione superiore o medio-superiore; 780.000 di condizione media; 530.000 di condizione medio-inferiore e 80.000 di condizione inferiore. Il fatto che la stampa femminile eserciti una scarsa forza di attrazione nei confronti delle donne di livello culturale più alto 12 è stato da noi analizzato in una precedente occasione 13 : una donna che abbia raggiunto la completa maturità spirituale non desidera fuggire dalla realtà (o, quantomeno, non desidera rifugiarsi nella particolare irrealtà rappresentata dal mo·ndo della stampa femminile). Per contro, a n1isura che si discende nella scala dei valori culturali, si infittisce il numero delle lettrici dei fotoromanzi : la maggior parte delle quali « appartiene alle classi proletarie e piccolissimo-borghesi, mentre la presenza di un terzo di lettrici nella classe media si può spiegare con l'assenza di _ c11ltura in moltissime donne, anche di condizioni agiate, soprattutto nei centri di provincia di ogni parte d'Italia e in talune ragioni del Mezzogiorno » 14• Dall'apparente aridità delle cifre, dunque, balza fuori una realtà scoraggiante e penosa. Lasciamo da parte, per il momento, il pubblico dei setti~anali borghesi, più sensibile a certi richiami, diremo così, « salottieri » ( e sul quale si riversa il peso massiccio della pressione pubblicitaria): pur se ritroviamo in esso, così come nel pubblico dei fumetti, una assoluta mancanza di consapevolezza dei problemi che travagliano l'uomo moderno, e il più completo disinteresse nei confronti della collettività. Limitiamoci, per ora, a tracciare un profilo della lettrice media dei fotoromanzi. Si tratta, ~eneralmente·, di una ragazza 12 Bisogna distinguere, naturalmente, le donne· di cultura da quelle classificate « di condizione superiore o medio-superiore »: il 60% delle quali legge uno o più settimanali femminili. 13 Cfr. La stampa femminile e la donna, « Nord e Sud», luglio 1962. 14 G. L. FALABRINO, op. cit. Bibl_iotecaginobianco 59 ,

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