Nord e Sud - anno X - n. 38 - febbraio 1963

Rosellina Balbi adottata, spesso- imperfetta. Non resta, quindi, che riferirsi all'inchiesta condotta nel 1958, per iniziativa dell'UPA (Utenti Pubblicità Associati), « sui lettori dei quotidiani e dei pe·riodici, sui telespettatori, radio·ascoltatori e cinespettato·ri ». L'indagine, che fu tenuta accuratamente segreta, dati gli scopi che i suoi promotori si prefiggevano, era diretta a « raccogliere informazioni co1 ncrete sulla diffusio·ne delle pubblicazioni, ripartendo i lettori per sesso, età, condizioni sociali, regioni, e studiando l'interferenza tra stampa e altri mezzi di informazione » 4 • Anche questa inchiesta non è immune da pecche e da errori; basti pensare che viene definito « lettore» anche chi si sia limitato a sfogliare un giornale, osservandone le inserzioni pubblicitarie. Essa ha il merito, nondimeno, di fornirci tutta una serie di dati - sia pure approssimativi - senza dei quali risulterebbe impossibile qualsiasi tentativo inteso a tracciare un profilo del lettore italiano. Per quanto riguarda la stampa femminile, l'inchiesta UPA prende in considerazione sedici testate. Qui cade acconcia una osservazione preliminare: sotto la voce « stampa femminile » vengono 1 comunemente classificati tre tipi di pubbl~cazioni 5, e cioè i foto·romanzi, i periodici dedicati più specificamente alle questioni di moda e ai lavori d'ago, e finalmente quei settimanali che taluno definisce « borghesi » perché rivolti, per l'appunto, alle donne della borghesia cittadina 6 • Tralasciamo di occuparci delle pubblicazio·ni di mod~, che potremmo chiamare tee-· niche, e prendiamo in co·nsiderazione le altre due categorie. A prima vista, le differenze tra fotoromanzi e settimanali borghesi sembrerebbero rilevanti; la formula di un periodico come « Grazia» o « Annabella », ad esempio, no1 n può non tener conto del fatto che il pubblico, al quale viene rivolto il discorso è più qualificato, sul piano culturale, di quello . ,,, che gravita intorno· ai fumetti; e meno sprovveduto, principalmente, dal punto di vista economico-sociale. A ben guardare, peraltro, si finisce con il riscontrare, tra i due tipi di pubblicazioni, singolari analogie di fondo (le differenze più vistose essendo· determinate, co1 me vedremo, in seguito, dal ben diverso peso della pubblicità). Tutti i periodici femmi .. nili, difatti, « hanno in comune uno spiccato- carattere d'evasio·ne ... evasione dalla politica e dal lavoro, in una parola dal mo,ndo degli 4 NICOLA TRANFAGLIA, Ricerca sociale e aziende giornalistiche, « Nord e Sud », novembre 1961. s Ai fini di questa inchiesta, che continua, non ci occuperemo dei periodici femminili a carattere «missionario», come « Noi Donne», settimanale dell'Unione Donne Italiane, e taluni settimanali femminili cattolici. 6 Non tutto il pubblico della stampa femminile è costituito da donne. Nel caso dei fotoromanzi, le lettrici costituiscono il 75% del pubblico; tale percentuale sale fino all'85%, nel caso dei settimanali « borghesi». 56 Bibliotecaginobianco

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