.. i Giornali e riviste « Sogno ». La pubblicazione di questa lettera è di per se stessa significativa. Ancor più significativo, il commento che l'accompagna. Una lettera del genere pone il redattore della rubrica di fronte ad una scelta, per così dire, esemplare. Egli potrebbe rispondere press'a poco così: « Cara Gabriella, questo giornale non ha contribuito in alcun modo a salvarti la vita. All'epoca in cui si svolsero i fatti che ci racconti, avevi soltanto quindici anni, e il tuo istinto vitale, fortu11atamente, era integro. Altrimenti, p·osso assicurartelo, non ti sarebbe accaduto, dirigendoti al fiume per ' scomparire al più presto da questa terra', di fermarti all'edicola per acquistare un settimanale di fotoromanzi. E nessuna 'missiva di legionario' sarebbe valsa a distoglierti dal proposito di 'farla finita con la vita', se l'idea del suicidio, fosse stata seriamente radicata nella tua mente. Vuoi sapere come andarono le cose, in realtà? Ti avevano riempito la testa di pregiudizi e di l11oghi comuni, quali, ad esempio, il culto esasperato della verginità, il marchio dell'irreparabile, l'onta perpetua, la maledizione familiare. In un mondo retto da questi miti assurdi, la ragazza disonorata ha un solo modo di lavare la propria vergo·gna : quello di uccidersi. Ecco perché ti sembrò di non avere altra scelta. Per fortuna, eri una ragazzina sana, e volevi vivere: così, hai vissuto. Non attrib11irci, dunque, meriti che no·n ci spettano. Ti ringraziamo del proposito di far conoscere il nostro, settimanale ai tuoi figli, non appena saranno in grado di leggere; riteniamo peraltro che esista110 letture molto più indicate, per formare la mente dei giova11i. Ciò che dovrai fare, è sforzarti di dare ai tuoi figli un'educazio.ne diversa da quella che i tuoi genitori diedero a te; i11segnar loro ad apprezzare i valori sostanziali della vita, come la dignità, il coraggio, la coerenza con se stessi: una dirittura morale che affonda le proprie radici nella coscienza individuale, piuttosto che nei luoghi comuni di una morale che troppo 1 spesso si riduce a pura convenzione >>. Come è facile intuire, il redatto,re della rubrica scelse u11 altro tipo di risposta. « La tua lettera », egli scrisse, « è tanto bella che sembra incredibile... Ti confesso che la mia prima reazione è stata quella •di gettarla nel cestino, pur co·n tanta gioia in me. Chi può credere a queste cose? Sembra un brano di pubblicità gratuita alla perso11a del redattore e al giornale, e invece è la verità. La tua lettera è qui, sul mio tavolo; ne ho parlato con il Direttore e mi sono deciso- a pubblicarla. Ogni altro commento è inutile, si commenta da sé. Le tue frasi sono sin troppo eloquenti. E tutti noi siamo felici, Gabriella, tanto felici, di avere contribuito, senza merito naturalmente, proprio senza merito, a farti trovare quella felicità cui avevi diritto p_er la crudele 53 Biblio_tecaginobianco
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