Nord e Sud - anno X - n. 38 - febbraio 1963

Umberto Cassinis - Rosellina Balbi nuovissimi, si ha che, su 1448 unità occupate, 53 sono state assunte all'estero o al Centro Nord, fra lavorato,ri migrati. Qualitativamente il rapporto si fa ancora più interessante se si considerano solo i due stabilimenti con forza 148 e 700, i quali, impegnati fra l'altro in lavorazioni tecnolo,gicamente più complesse, hanno assunto maggior numero di tecnici ad alto livello, reclutandoli fra i lavoratori già emigrati. Pure se - lo ripetiamo - le cifre sono troppo esigue per dedurre anche una semplice norma di indirizzo·, tuttavia riteniamo interessante rilevare cl1e, dei 25 lavoratori già emigrati all'estero, 1 è rimpatriato dal Belgio, 9 dalla Francia, 4 dalla Germania occidentale, 1 dal Lussemburgo, 2 dall'Olanda, 7 dalla Svizzera e 1 dal Ve11ezuela. Dal che si deduce che la stragrande maggioranza dei rimpatri avviene ovvian1ente dai paesi europei e che, fra questi, si ha, in proporzione, un maggior numero di rimpatri da quei paesi che hanno maggiormente asso,rbito la nostra manodopera, quali la Francia e la Svizzera. Si deve anche dire che, fatta astrazione di tre tecnici, di cui 1 dal Venezuela, 1 dal Belgio e 1 dal Lussemburgo, la maggioranza dei capi tecnici, capi operai e lavo-ratori specializzati ritorna dalla Francia e dalla Svizzera, dove si può affermare, per conoscenza diretta di altre fonti, che molte migliaia di nostri operai hanno raggiunto notevoli posizioni nella gerarchia di fabbrica e di qualificazione, anche partendo da basi conoscitive e lavorative molto modeste. * * * Ripetiamo ancora che da un sondaggio così modesto non si possono certo tirare conclusioni di principio. Certo è che probabilmente il fenomeno, intuito da « Il Giorno», ha una certa portata, forse molto superiore alle modeste cifre rilevate. Forse quelle che noi vogliamo chiamare migrazioni alla rovescia si stanno muovendo con un ritmo più celere e più intenso di quello che non si possa immaginare. E comunque il fenomeno può essere, come e probabile, appena agli inizi. Inoltre sembra che anche i migranti interni, se possono, desiderino tornare a casa. Un completo sradicamento socio-culturale, come dicono i sociologhi, probabilmente ancora non si è verificato per n1olte e molte migliaia di emigrati al Centro-Nord e all'estero. Riteniamo senz'altro che meglio di noi altri potrebbero riflettere su queste poche cifre e iniziare uno studio più approfondito che meglio risponda all'interrogativo che si è voluto porre a titolo di queste brevi note. UMBERTO CASSINIS I tédeschi e le Quattro giornate Molte co,se - troppe, forse - so1 no state dette e scritte a pro,posito del film « Le Quattro Giornate di Napoli». Stupisce, peraltro, che fra tutti coloro i quali, con maggiore o minore opportunità, si sono inseriti nella 46 Bibliotecaginobianco

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