Nord e Sud - anno X - n. 38 - febbraio 1963

Note della Redazione l'industria a partecipazione statale; in particolare si ridurrà la sua capacità di progredire al ritmo intenso conseguibile nel .quadro tecnico del mo11do contemporaneo; diminuirà perciò il credito di cui essa gode sul mercato finanziario e, per la prima volta nella storia, sia pure recente, di questo tipo di attività pubblica, il Tesoro dello Stato sarà chiamato a coprirne i futuri fabbisogni finanziari: li vorrà e li potrà coprire? O non avverrà come per l'Amministrazione ferroviaria che solo dopo lunghi anni di gestione deficitaria è riuscita ad avere i rondi necessari per i propri programmi di rinnovo?». Sono tutte osservazioni che inducono a guardare con giustificati dubbi alla proposta dell'on. Lombardi. Se non per altro, poiché la sua accettazione avrebbe una conseguenza grave e paradossale insieme: quella di mettere in crisi l'impresa pubblica proprio nel 111on1-entoin cui essa dovrebbe essere più efficiente per assolvere ai compiti « di guida » che le verranno attribuiti dalla politica di piano. Se, perciò, è difficile negare che un adeguanzento dell'impresa pubblica alle esigenze di una politica programmata è senza dubbio necessario, non ci sembra, però, che questo adeguamento possa consistere in quella disarticolazione in enti di gestione che è stata suggerita da Giolitti e da Lombardi. Per tornare al Convegno, bisogna dire che su questo problema non c'è stato, quindi, né accordo né soluzione. E non bisogna meravigliarsene. Poiché funzione e scopo di tutti i convegni sono soltanto di chiarire i t~rmir1i di un problema e di pubblicizzarli. La soluzione sarà trovata in un secondo momento, ma da coloro, appunto, che avranno avuto la possibilità di approfondire la conoscenza dei termini del proble1na grazie a convegni come questo. 40 Bibliotecaginobianco

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