Note della Redazione crescente di politici professionisti. « Fare il parlamentare - ha scritto Bartoli - è diventato u,n mestiere, e questo non ci deve scandalizzare troppo. Il pericolo opposto, qitello del dilettantismo, dell'improvvisazione e della superficialità, ci sembra assai piìt grave. La scelta non è fra avere e non avere prof essionisti della politica, ma tra buoni e cattivi, efficienti e inefficienti, onesti e corrotti professionisti della politica» È una valutazione giusta nella sostanza: i compiti dei legislatori, checché si dica sui parlamenti ridotti a macchine elettroniche che registrano le decisioni dei partiti, sono diventati sempre più complicati ed assorbenti ed esigono lo studio attento di molte questioni, sovente assai difficili (s'intende, pei deputati che facciano seriamente il loro mestiere!), e quindi diventa sempre meno facile assortire all'impegno parlamentare altre attìvità professionali. Resta aperto, tuttavia, il problema di sapere se, poi, in concreto, il Parlamento italiano conti professionisti della politica buoni, efficienti ed onesti, oppure no; e questa non è questione che si possa affrontare qui, anche se ci sembra che, in complesso, il giudizio debba essere positivo. Ma resta aperto un altro problema, forse più importante: ed è che quello che è vero per la Camera dei deputati è vero anche per il Senato. Anche i senatori, seppure meno dei loro colleghi deputati, tendono a trasformarsi sempre più in prof essionisti della politica; e questo fenomeno accentua ancora di più il carattere proprio del nostro Senato di essere poco più che un doppione della Camera dei deputati. La riforma del Senato ~ Il problema che abbiamo accennato in conclusione della nota precedente ci sembra meritare un più ampio sviluppo. Com'è noto, tra le varie leggi che dovrebbero essere approvate in questo scorcio di legislatura v'è quella della «piccola» riforma del Se1-zato.Non vogliamo fare qui un esame minuto delle varie disposizioni di tale riforma (un argomento che, pure, meriterebbe di essere approfondito), ma solo richiamare l'attenzione sul fatto che la ... riforma, che sarà discussa e, molto verosimilmente, approvata, non solo non risolve, ma addirittura non si pone affatto il problema di una funzione autonoma del Senato rispetto a quella della Camera dei deputati; e che, anzi, per certi aspetti, quello della durata ad esempio, essa tende a rendere il Senato stesso ancora più omogeneo alla Camera dei deputati. E su questo pun.to bisogna essere schietti: che la riforma in questione non si pon,ga il problema che si è detto, non è certo colpa d~ coloro che hanno studiato la riforma stessa. Se i senatori incaricati di mettere a punto il progetto che sarà discusso ed approvato si fossero posti quel problema con coerenza ed avessero voluto accrescere le differenze tra i due rami del Parlamento, avreb- , bero dovuto giungere alle estreme conseguenze ed avrebbero -dovuto proporre una modifica abbastanza radicale del modo attuale di reclutamento del Se35 Bibliotecaginobianco
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