Nord e Sud - anno X - n. 38 - febbraio 1963

I - Augusto Graziani annesse a paesi industrializzati: esso è un problema comune a tutti i paesi in fase di sviluppo. Ovunque, i primi investimenti industriali finiscono col suscitare una domanda sui mercati dei prodotti alimentari. senza stimolare invece una domanda di pro-dotti manufatti. Lo sviluppo non si presenta mai, se non nei modelli teorici, sotto forma di evolu- . zione omogenea e graduale di tutti gli elementi della struttura pro·duttiva. Esistono sempre settori che si sviluppano in anticipo rispetto alla domanda del mercato, e predispongono una capacità produttiva che verrà sfruttata solo in seguito, e settori che ritardano- rispetto alle esigenze del mercato, e dànno luogo a propizie occasioni di investimento da parte degli imprenditori. Sostenere co·me fa la Lutz, che le difficoltà del Mezzo-giorno risiedo110 nella impossibilità di uno sviluppo bilanciato fra domanda e offerta, equivale a pretendere per il Mezzogiorno uno sviluppo quale può esistere unicamente nelle descrizioni astratte della modellistica teorica. Ma seguiamo il ragio,name11to della Lutz sino in fo11do. Se la ~ sua impostazio,ne è valida, questo ci pone dinanzi a un dilemrna per : tutti i paesi sottosviluppati: dal momento che, nelle fasi iniziali dello sviluppo i redditi addizionali vengono spesi prevalentemente nell'acquisto di prodotti alimentari e di prima necessità, o il settar~ agricolo presenta sufficienti possibilità di rapida espansione per fare fronte alla domanda crescente, oppure il settore industriale possiede capacità di esportazio11e st1fficienti per acquisire per via di scambio i prodotti ~ alimentari necessari. Ora, no·n vi è nessun dato empirico che permetta di ritenere con sict1rezza che i11 tutti i paesi in corso di sviluppo l'u11a o l'altra di queste condizioni sia stata soddisfatta: gli stessi studi del Rostow sul « decollo » e la rivoluzione industriale non lasciano sospettare cl1e questa esigenza sia stata realizzata in tutti i paesi che hanno battuto la via dell'industrializzazione. Quello che emerge invece dallo t esan1e dell'esperienza _storica è che tutti, o quasi tutti, i paesi che I hanno subito una evoluzione strutturale nelle prime fasi dello sviluppo sono stati forti im ortatori di capitali. Questa è la via per la quale si è fatto fronte alle deficie11ze 1 O· erta e alle difficoltà di esportazione; questa è anche la via che il Mezzogiorno sta percorrendo, per fare fronte alle necessità imposte dalla domanda globale crescente di fronte ad un'offerta che necessarian1e11te procede con ritmo assai più lento e diluito nel tempo. Strano a dirsi, la Lutz mette in evidenza come le forti importazioni di capitale nel Mezzogiorno rappresentino una necessità « organica» dello sviluppo (pag. 99-100); ma non ne trae le debite conseguenze in sede analitica, e persiste nella sua idea che il Mezzogiorno debba attuare uno sviluppo equilibrato (e quindi indipendente 26 Bibliotecaginobianco

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