' Dualisn10 e sottosvilitppo nell'economia italiana è mal situato rispetto ai mercati europei, fornitori per le materie prime e sbocchi per i prodotti finiti. Questo co,nco1 rrere di circostanze rende l'esportazio·ne di manufatti industriali particolarmente problematica e rende necessario, alle industrie locali di crearsi i propri sboccpi sui mercati locali. Senonché, i mercati locali sono carenti, perché ogni incremento di reddito si traduce in un incremento di domanda che si riversa prevalentemente sui mercati dei prodotti agricoli e alimentari, e solo in piccola parte sui mercati dei manufatti indt1striali. Questa caratteristica della domanda globale è comune a tutte le economie in fase di primo sviluppo: le prime industrie che risentono di un aumento di domanda sono le agricolo-alimentari, mentre la domanda si rivolge ai prodotti meccanici e tessili solo ad un livello più elevato di reddito. Ma, e qui sorge il secondo ostacolo considerato dalla Lutz, le industrie agricolo-alimentari si espandono con difficoltà, nonostante lo stimolo della domanda, perché le produzioni agricole si svilt1ppano lenta1nente a causa delle scarse possibilità di espansione del settore agricolo del Mezzogiorno. Accade così che il circuito del reddito non si chiude compiuta- , mente. I nuovi investimenti industriali creano da un lato un flusso di prodotti manufatti che accrescono l'offerta disponibile; dall'altro, un flusso di redditi monetari che accrescono la domanda globale. Ma i redditi monetari, invece di rifluire sul mercato dei manufatti, fluisco110 sul mercato dei prodotti alimentari, dove viceversa l'offerta si espa11de lentamente a causa del ristagno forzato del s_ettore agricolo. Si crea in tal modo necessariamente un eccesso di offerta di manufatti industriali e un eccesso di domanda di prodotti alin1entari. La via d'uscita da questa situazione sarebbe rappresentata dal commercio estero: un flusso di esportazioni di prodotti industriali, accoppiato ad 11nflusso 1 di importazioni di prodotti alin1entari, eliminerebbe lo squilibrio. Ma questa soluzione è resa impossibile dalla difficoltà cli avviare una corrente di esportazione di prodotti industriali, fabbricati ad alti costi e venduti su mercati distanti molte centinaia di chilometri. Questo insieme di circostanze, fa sì, sen1pre secondo la l"'utz, che le possibilità per il Mezzogiorno di assorbire investimenti industriali siano grave1nente limitate. 2. - Queste vedute non son~ nuove. per i lettori italiani, e sono già state oggetto di discussio·ne, alcuni. mesi or so,no, da parte di studiosi italia11i e stranieri. Il punto centrale che presta il fia11co alla critica è che il dilemma su cui la Lutz richiama l'attenzione non è affatto limitato al Mezzogiorno, né tipico delle sole regioni arretrate 25 Bi. liotecaginobianco
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