Nord e Sud - anno X - n. 38 - febbraio 1963

Francesco Compagna il rallentamento di cui si diceva, e per certi aspetti anche lo svuotamento della politica meridionalista, come rest~ dimostrato dalla vicenda clello « schema Vanoni », che si è tradotto in « un'allegra profezia sull'accrescimento del reddito nazionale», ma è stato insabbiato per tutto quello che v'era in esso di suggerimento per una politica che, facen~o leva sull'alta congiuntura, affrontasse, risolutamente e tempestivame11te, la questione degli squilibri (si veda, per questa insufficienza della politica centrista nei confronti dei grandi problemi della struttura economica e sociale del paese, la raccolta degli scritti e dei discorsi di La Malfa fra il 1946 e il 1962, recentemente pubblicata da Comunità, e poi si dimostri che non è vero che nei limiti della politica centrista si sono fatti perdere al paese, e al Mezzogiorno in particolare, anni preziosi e occasioni importanti). Ma il prezzo più alto pagato dal paese per le benemerenze della politica centrista non è nemmeno questo, del rallentamento subìto dalla · politica meridionalista; e lo svuotamento di questa politica no·n va imputato soltanto, e nemmeno principalmente, all'azione di freno tenacemente svolta dall'ala destra dell'alleanza centrista. C'è ben altro, e vi sono più gravi responsabilità di cui si deve tener conto, se si pensa alla rete di sotto,governo che si è creata nel paese al riparo· e in conseguenza della politica centrista. Nell'articolo di Altiero Spinelli che abbiamo, citato si rileva giustamente che la sproporzione nei rapporti di forza fra la DC ed i tre partiti « minori » che concorrevano, insieme o alternativamente, a formare le maggioranze degli anni cinquanta ha consentito alla prima di co,nquistare il controllo di tutte le leve della vita econon1ica e civile e politica del paese, occupando progressivarner1te, e per lo più con elementi mediocri, specialmente nel Mezzogiorno, le cosiddette posizioni-chiave. E in secondo luogo, perdurando l'alleanza frontista sul versante dell'opposizione, l'impossibilità di indicare un'alternativa sul versante del governo alla coalizione centrista « ha favorito la diffusione qi una corruzione ... che consente di ottenere per favoritismo le cose più inverosimili », specialmente - anche a q11esto proposito lo si deve aggiungere - nel Mezzogiorno, dove, peraltro, essendo più marcata la sproporzione tra le forze dei partiti che concorrevano a formare la maggioranza centrista, le aperture a destra sul piano amministrativo e le intese fra DC ed ambienti fascistoidi sul piano del sottogoverno costituivano una regola infranta da· rare • • eccez1on1. Ora, è certamente vero che sul « Corriere della Sera » e altri organi della stampa moderata si parla spesso con indigriazione di questo dilagare del « favoritismo » e della « corruzione » che ledono ovunque l'au18 Bibliotecaginobianco

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