Nord e Sud - anno X - n. 38 - febbraio 1963

Francesco Compagna di principio agli interventi dello Stato, anche .se diretti ad accelerare i tempi dello sviluppo equilibrato dell'economia: italiana, e alla gestione pubblica di qualche settore pro-duttivo « di base ». Si sono resi conto questi giornalisti italiani, alcuni dei quali sono uomini ispirati da sentimenti che non possono dirsi fascisti, e nemmeno . reazionari, che essi non stanno- più combattendo la battaglia di ieri, per il centrismo come base della stabilità democratica, ma una battaglia per un « salto nel buio », per dirla con il loro linguaggio, una battaglia per cui figureranno nella migliore delle ipotesi come coloro, che non l1anno capito il valore dell'apertura a sinistra ai fini della stabilità democratica e nella peggiore delle ipotesi come coloro che avranno contribuito a precipitare la situazione italiana nell'instabilità e in un marasma politico da cui potrebbero emergere soluzioni tutt'altro che congeniali a quel centrismo di cui essi professano una nostalgia che certo non sarà tutta di co1 modo? Si sono resi conto che di fatto essi si stanno battendo per provocare una crisi politica in fondo alla quale si incontrerebbero le stesse difficoltà che sono state fatali alla Francia? Si sono resi conto delle contraddizioni in cui si muo.vono, sia che si avvalgano della politica estera, sia che si avvalgano della politica economica, per trarne capi di accusa contro il centro-sinistra? III Noi saremo certo gli ultimi a negare le benemerenze del centrismo; le abbiamo, anzi, sempre rico,rdate quando la tensione della polemica politica che ha preceduto ed accompagnato l'apertura a sinistra sembrava non potersi altrimenti scaricare che in un riconoscimento generale delle ragio·ni che inducevano a negare del tutto, da un lato, o· ad esaltare, dall'altro, le poste attive del bilancio della politica centrista. Tali poste attive so110 certamente quelle che Altiero Spinelli ha sintetizzato - assai più lucidamente di quanto no·n facciano di solito coloro che in nome del centrismo deplorano l'apertura a sinistra - in un articolo- scritto per « Les cahiers de la République » (luglio 1962). Non si può negare, infatti, che « in quindici anni la coalizione centrista ha ristabilito l'ordine, reso possibile il 'miracolo economico italiano', indotto gli altri paesi dell'Occidente a dimenticare il passato fascista dell'Italia e ad accoglierla fra lo,ro, perseguito in un primo tempo una politica europeista .ravvivata da iniziative lungimiranti e in segùito osservato• quanto meno con dignità ed intelligenza gli impegni europei che aveva contratto ». Ma non si tratta di negare, e nemmeno di sottovalutare, tutto questo, bensì di domandarsi spassionatamente a che prezzo lo· si è ottenuto e in pari tempo di considerare tutte le cose che non si sono 16 Bibliotecaginobianco

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