LETTERE AL DIRETTORE . ì La crisi degli ins_egnantimedi· Gentile Direttore, I L'ampia ·rassegna dei vari maii che' affliggono la nostra scuola media: fatta da Roberto Berardi nell'ultimo numero. della Sua pregiata rivista, dimostra evidente i'àccoratezza di chi si rammarica per l'aggravarsi di uri deplorevole stato di cose, che sfugge ·all'osservazione de{ più. Tutti, infatti; oggi parlano delle riforme che il Parlamento ha apportatò e si propone di apportare alle strutture e agli ordini delle sci1:ole, ma in realtà pochi sono coloro che credono che il vero problema sta nella ricerca dei mezzi e degli uomini adatti per rendere efficiente la scuola, r~formata o non riformata: e fra questi pochi è il prof. Berardi. Non JJascondo, · però, che mi ha sorpreso un'omissione, che in questo momento di carenza d'insegnanti ha una sua particolare importanza, e, se mi permetto di segnalarla devo subito aggiungere che non vorrei portare armi per la lunga guerra che da vent'anni si combatte in Italia, senza frutto alcuno, fra la scuola pubblica e la privata. Ricordo, dunque,. che la riforma Gentile stabilì che nessuna cattedra potesse superare le ventiquattro ore s.ettimanali. Questo limite dalle vigenti· disposizioni .è stato abbassato a diciotto ore: ed è giusto che sia così, . poiché l'insegnante, che deve coltivare i suoi. studi, correggere puntualmente i compiti, preparare coscienzio- \ samente le sue lezioni, e (perché no?) integrare il suo reddito mensile co11il provento di. una lezione privata, non può dedicare più .di · tre ore giorna- · liere al pubblico· insegnJ.amento. Ma da qualche anno, man mano che la . crisi del personale si aggrava sempre p.iù, non .soltanto s'è chiuso un occhio su l'insegnamento che ormai dappertutto impartiscono i non laureati, ma · s'è concesso, senz'alcuna esitaziorte, eh.e insegnanti statali, abilitati e laureati, insegnino negl'istituti privati superand·o il limite delle diciotto, e non so se anche delle ventiquattro ore. r Fra parentesi: non so come gl'istituti privati compe_nsino questo lavoro 'strordinario ', ma penso che, nella maggior parte, non diano co·mpensi più alti di quelli dello Stato. Eppure, nelle recenti agitazioni n,on s'è mai sentito parlare dei rapporti economici fra i gestori di queste scuole e gl'insegnanti, sicché mentre le scuole governative erano disertate dai professori, nelle altre le lezioni continuavano regolarmente. · Non saprei quale conclusio·ne trarre da· questa constatazione, ma non posso non o'Sservare che, mentre la scuola statale non può fare assegnamento, oltre un certo limite, sulle possibilità di lavoro dei suoi insegnanti, fino al punto che è costretta ad assumere personale non qualificato, la scuol'a 115 Bibliotecaginobianco
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