Nord e Sud - anno X - n. 38 - febbraio 1963

Enzo Golino n1editazioni letterarie e saggistiche degli intellettuali_ sui quarant'anni: il solito bila11cio fallimentare. · Tutto ciò scade nella troppo facile reazione negativa di fronte alla crescen te meccanizzazione, nelle convulse visioni di palingenesi mediante il sesso, in una accorata simpatia ancorché narcisistica dell'Autore per il protagonista. Assai poco per i temi circolanti fra le pagine,. e che si contornano ancora - mostrando scarsa presa su argomenti più validi - di ammicchi letterari per iniziati, di filtri nostalgici rievocanti i seni delle ragazze del paese o la campagna natia. Pure questo filtro è ap·pena accennato perché possa costituire un limpido risvolto ai vuoti del racconto, una cifra autonoma per bilanciare la non autentica energia « survoltata» delle manie e delle violenze alla carta-carbone. Ancora un appunto, che si fa volentieri nell'occasione di questa nota. È alle porte l'irritazio·ne per una narrativa che propone in termini lagnosi quella che dovrebbe essere la rappresentazione dell'alienazione, della cosiddetta neonatura industriale, del distacco prometeico spiegato da Giinther Anders co,me « l'asincronizzazione, che cresce ogni giorno, tra l'uomo e i suoi prodotti ». Ormai sono a frotte i personaggi che subiscono, con masochistica compiacenza, le nuove streghe dell'inferno· industriale. D'accordo, in una letteratura che appena ha preso coscienza del fenomeno, è quasi naturale che le prime reazioni· siano avviate lungo binari angusti. Ora, però, l'assenza di lucidità, di prospettive allargate, comincia a farsi sentire. Le dichiarazioni di principio dei teorici sembrano a senso unico quando le vediamo trasferite in romanzi che, tranne qualche eccezionale risultato, peccano di squallida unifonnità: il guaio è ·che vengono portati a testimoni di uno stato di fatto autentico e i loro paladini non s'avvedono che annaf.:. fiano la radice del mito invece di squarciare i veli. E poi, proteste e false demonologie scadono .a facilità mimetiche che neppure si realizzano compiutamente a livello delle strutture narrative ... le idee circolano in superficie e raramente fanno breccia nella crosta nel nuovo co·nformismo, incoraggiato dalle esigenze dei torchi editoriali. Perciò si conclude 11n passo dell'articolo che Giancarlo Buzzi ha pubblicato sul n. 2 della· rivista Questo e altro, pur senza condividere in pieno le affermazioni del contesto: « ... Non vogliamo più una letteratura che, quando si carica socialmente o politicamente, è solo per demolire o per negare ciò che è già definitivamente negato da un pezzo». E ancora: « Arriveremo tra poco a detestare una letteratura che, per sfuggire alla fatica e alla paura di guardare con amore il proprio mondo, e per non saper creare o sco·prire l'eroe neocapitalistico, speculando sulla fame di eroi dei lettori ripropone in scipite e pro1 vincialissime rifritture da centomila copie eroi borghesi o proletario-borghesi ».... « non si può p·re~agire avvenire alcuno ad una letteratura ' industriale' puramente lamentosa. Ormai, ch'essa ci si presenta quasi ca.me una 'corrente', ricca di libri compiuti e _di tentativi, possiamo misurare la stanchezza che ci provoca. In effetto, siamo stanchi delle sue sterili lagne e pretestuose giustificazioni». 110 Bibliotecaginobiancq

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