Nord e Sud - anno X - n. 38 - febbraio 1963

/ Antonio Vitiello teoretico p·uò tradursi i!} un metodo di osservazione,. mentre cerca nell'applicazione pratica « il controllo del discorso scientifico ». Da più parti gli veniva l'accusa accademica di fare della antropologia applicata; ma in realtà l'Autore stabiliva un rapporto fra teoria e ricerca che doveva rendere il suo lavoro di grande utilità nell'amministrazione delle colonie britanniche, e dava vita alla scuola inglese di antro·pologia applicata. La cultura, definita contenutisticamente, è per Malinowsky « il tutto integrale consistente degli strumenti e dei beni di consumo, delle carte costituzionali [statuti] per i vari raggruppamenti sociali, delle idee e delle arti, delle credenze e dei costumi»; definita funzionalmente è un mezzo ad un fine, uno strumento, un apparato per soddisfare i bisogni umani. La esistenza umana è infatti una struttura di bisogni, primari e secondari. Il soddisfacin1ento dei bisogni primari o organici è una serie minima di condizioni imposte a ciascuna cultura, e viene risolto mediante prodotti, mediante l'organizzazione cooperativa ed anche mediante lo sviluppo della conoscenza, il senso dei valori e l'etica. C'è dunque una polarità tra natura e cultura; la biologia, se non è la causa prima della cultura, è un co,ncetto co,mplementare, la condizione di intellegibilità del fenomeno culturale. Tuttavia, se non si ha cultura dove non si ha natura, non si ha natura umana dove non si ha cultura. Gli uomini non vivono mai in co-ndizioni puramente fisiologiche, « non c'è attività umana, concertata o individuale, che si possa considerare meramente fisiologica, cioè 'naturale' e non acquisita»; essa è in 01 gni modo modellata e riplasmata dalla cultura, da un costume acquisito. Una necessità fisiologica come la respirazione si trasforma in culturale quando assume il ritmo particolare richiesto dall'oratoria, dalla recitazio•ne di for1nule n1agiche, dal canto; la resistenza al dolore può essere moltiplicata dall'entusiasmo religioso e dall'eroismo patriottico; la fame trova soddisfazione solo attraverso i costumi alimentari della propria cultura. I bisogni primari, organici (nutritivi, riproduttivi, igienici), e il loro soddisfacimento culturale possono essere connessi con la derivazione di bisogni secondari o derivati che impongono all'uomo ed alla società un altro tipo di determinismo. L'apparato culturale degli utensili e dei beni deve essere prodotto·, usato, mantenuto e rimpiazzato da una nuova produzione: la « risposta culturale» a questi bisogni è l'economia. Il comportamento umano-, per quanto riguarda le sue prescrizioni tecniche, consuetudinarie, legali o morali, deve essere codificato, regolato in azioni e sanzioni: la « risposta culturale » a questi bisogni è il controllo sociale. Il materiale umano con cui ogni istituzione è conservata deve essere rinnovato, formato, disciplinato e provvisto di una piena coscienza della tradizio,ne tribale: la « risposta culturale» a questi bisogni è l'educazione. L'autorità all'interno di ciascuna istituzione deve essere definita, provvista di pòteri e dotata di 1nezzi per imporre l'esecuzione dei suoi ordini: la « risposta culturale» a tali bisogni è l'organizzazione politica. L'analisi che tende a definire la relazione tra un bisogno umano e un'azione culturale è l'analisi funzionale: « infatti la funzione non può essere 106 Bibliotecaginobianc~

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