Giovanni Coda Disoccupazione e sottoccupazione agricole in Grecia La necessità di conoscenze più ap.profondite riguardo alla disoccupazione ed alla sottoccupazione, due problemi caratteristici dei paesi sottosviluppati, ha spinto i Professori Pepelasis e Yotopoulos allo studio· del fenomeno per quanto riguarda la Grecia (A. A. Pepelasis e P. A. Yotopoulos, Surplus Labor in Greek Agriculture 1953-1960, Center of Economie Research, Athens, Greece). Gli autori fanno parte di quella équipe, possiamo dire internazionale, di studiosi che si riuniscono presso il Center of Economie Research, creato nel 1961 con risorse del Governo Greco, della Ford e ~ella Rockefeller Foundation, e con l'aiuto della Università di California. Il problema, come abbiamo detto, è di grande importanza, e qualsiasi contributo in questo senso è quindi benemerito. Purtroppo le difficoltà metodolo,giche unite molto spesso alla scarsa disponibilità di dati attendibili, costituiscono un serio ostacolo, così che la significatività dei risultati degli studi può essere in molti casi limitata. È quanto accade in un certo grado per il presente studio, cosa che però non diminuisce affatto né la serietà né l'importanza dei risultati, che devono peraltro essere accettati con le limitazio,ni che gli autori sono i primi a riconoscere. Lo studio intende stimare, come dice il titolo, l'eccedenza delle forze di lavoro che gravano sull'agricoltura greca. Poiché infatti la popolazione risulta una variabile difficilmente inf111enzabile per fini economici, la domanda che si pongono gli autori riguarda la possibilità di aumentare il reddito pro-capite attraverso una migliore utilizzazione delle forze di lavoro. Ecco quindi l'importanza della individuazione, ·dove vi sia, delle forze di lavoro eccedenti. E per forze di lavoro eccedenti gli autori intendono quel numero di unità lavorative che po,trebbero essere trasferite ad altri settori senza che la produzione agricola totale ne risenta, e senza inoltre che siano necessari sostanziali cambiamenti nei sistemi produttivi e nella struttura della produzione. Questa ultima parte della definizione è quella che ci pare più limitante, specialmente per quanto riguarda le conclusioni di politica economica che si vogliono trarre dai risultati ottenuti nello studio. Ma su questo ritorneremo in seguito. · Si giunge alla stima delle forze di lavoro eccedenti paragonando due quantità: il lavoro disponibile ed il lavoro necessario al processo produttivo agricolo. La prima quantità è ottenuta da dati di natura demografica, tenendo naturalmente conto dell'età e del sesso dei lavoratori~ Il lavoro necessario si stima invece in base a coefficienti tecnico-economici indicanti le necessità del fattore lavoro nelle diverse produzioni agricole. Il confronto del lavoro disponbile e di quello necessario può, però, avvenire in modi diversi più o meno significativi. Un primo confronto può essere fatto, fra i dati annuali, col risultato di mettere in luce quanto in media del lavoro disponibile viene sfruttato durante l'anno. Tale dato ha, però, solo valore molto vago, poiché se per esempio il 30% della massa di lavoro disponibile non viene sfruttato durante l'anno, non potremo concludere che questo 100 Bibliotecaginobianc~
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