Nord e Sud - anno X - n. 38 - febbraio 1963

. , Recensioni che dar libero sfogo alla sua protesta impot~nte... La morale astratta, « idealistica » poteva condari.nare la menzogna~ la :malafede, la polizia, l'assassinio .. Ma la vera morale esigeva che tutto fosse subordinato all'impresa che aboliva lo sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo». Rimproverare il comunismo per la st1a· compromissione con le cose impure del mondo equivarrebbe al rimprovero che, secondo l'antico aneddoto- greco ricordato· una· volta da Croce, le Muse rivolsero al filosofo che voleva «divulgarle», apparendogli in sogno. in un postribolo e accusandolo di esser lui responsabile di avervel~ collocate. M~tura, come si può vedere, il gran passo verso lo storicismo, ma uno storicismo assai rp.alamente inteso, anzi pericolosamente frainteso, amputato com'è del vigoroso senso. della distinzione fra teoria e prassi: non già strumento prezioso per intendere il passato, ma guida al presente. Il destino del mondo non è « il segreto di Dio», secondo insegna il b-uon senso. popolare, pure confermato dalla più matura filosofia; il destino del mondo si pretende ravvisarlo nei vincitori dell'oggi, si pretende ravvisare in essi non già il trionfo di un'ideologia condivisa o avversata, bensì la Ragione Stòrica tout co1 urt. La Ragione Storica, anzi, s'incarna nel partito: esso non opera come partito politico f~a altri partiti politici concorrenti tra loro su di un piano di parità secondo un programma che ognuno s'adopera e procura di far trionfare, non s'acco1 ntenta _di.recitare la sua parte nella storia come mero momento di un superiore processo di cui non è dato conoscere lo. sbocco, ma opera per attuare un disegno provvidenziale, è il de~iurgo che .sorregge il mondo nei suoi difficili parti, che « concentra e fa maturare la razionalità del mondo». Di talché si comprende benissimo come tale intiera · identificazione tra Ragion Storica e Ragion Marxista non solo preluda alla concezione· del partito come Assoluto che ha il diritto di eliminare l'avversario politico, inutile zavorra che ostacola il fatale corso delle cose ·verso il loro sbocco naturale, ma p,reluda altresì ~lla figura del militante che subordina l'a~tonoma ed angosciosa ricerca del vero a quella che crede sia una verità più alta, che identifica la Rivoluzione con la Storria. Una verità individ1:1ale contrapposta al Partito diventa sterile soggettivismo, pura astrattezza e, in ultima analisi, non verità. « Una verità particolare, opposta a. una menzogna particolare del partito, diveniva astratta, dunque menzognera. Si era più fedeli alla, verità res~ando nel partito, malgrado i suoi errori, c~e tenendosi fuori del _partito, malgrado le verità». Di qui la svalutazione di ogni autonomo giudizio in co·ntrasto con la linea del partito, il gua;rdare le cose, i fatti, la terrificante dimensione dello stalinismo attraverso_ le lenti deformanti cli una logica mistificatrice. L'intellettuale che era entrato nel· partito con l'illusione di uscire dall'isolamento indifferente e di partecip,are alla storia non solo finisce per essere s~verchiato da una presunta necessità storica, ma finisce per abdicare alla sua stessa funzione di intellettuale che è quella di attendere, in quanto uomo di studi, alla ricerca della verità. ETTORE CUOMO 99 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==