Editoriale alla quale la nostra società si appresta sul terreno della razionalizzazione delle sue scelte. 5) Piano etico-politico. - La democrazia è vissuta per circa due secoli sull'onda di una generale 1nobilitazione degli spiriti intorno alle sue parole d'ordine. Una alla volta, le varie sezioni della società sono entrate nella mischia che la democrazia evocava. La politicizzazione dell'uo1no è stata integrale. Le dichiarazioni borghesi dei diritti dell'uomo e le costititzioni proletarie della prima repubblica socialista sono state sentite dalle opinioni pubbliche rispettivamente interessate come svolte di portata e di significato grandiosi. La democrazia chiedeva all'uomo un, impegno a militare quotidianamente per una lotta senza quartiere tra le potenze opposte del bene e del n1ale. Ma le potenze del male erano nel seno stesso della democrazia. È dalla democrazia che sono tlsciti fuori i ,nostri del nazismo. Oggi, comunqite, la grande tensione etica e politica richiesta dalla democrazia appare dovunque in fase nettamente calante. Le parole che una volta correvano per le piazze, le parole per le quali si sen,tiva di poter immolare, occorrendo, anche la vita, non hanno più il loro magico potere di evocazione e di incitamento. La libertà? Chi se ne ricorda oggi? Per altre cose, invece, le masse e i singoli sono ancor oggi mobilitabili: ad esempio, per una vita razionalmente ordinata sui binari di una illuminata e progressiva diffusione del benessere e della tranquillità. Il grande n1ito di oggi non è la libertà, è la sicurezza; non l'eguaglianza, ma il benessere; 110n la fraternità, ma la carriera. * * * Come si vede, la polemica condotta in nome dell'efficienza, negando la libertà, o opponendosi ad essa, si trova fatalmente a negare o ad opporsi anche alla illibertà; negando la democrazia, nega anche l'antidemocrazia. Il punto di vista che ne risulta va quindi al di là dello spartiacque tradizionale nella polemica culturale e politica dell'Occidente. L'ambizione dei fautori dell'efficienza è di dimostrare che le loro ragioni l1anno eguale validità per il mondo americano e per quello sovietico, anche se esse sono maturate specificamente nella crisi istituzionale e nzorale delle democrazie dell'Europa occidentale. La differenza tra queste tre situazioni consisterebbe in ciò: che nelle democrazie di tipo arzglosassone un acclimatamento più tempestivo ed organico della libertà e una maturazione economica e sociale parimenti più tempestiva ed organica porrebbe il passaggio verso la società efficie11te in termini di naturale evoluzione, anziché di crisi, come è accaduto ed accade nell'Europa occidentale; mentre, per quanto riguarda il mondo sovietico, 8 Bibliotecaginobianco
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