Nord e Sud - anno X - n. 37 - gennaio 1963

I Umberto Cassinis - sulla localizzazione regionale della offerta e della domanda di lavoro; - sulla regolamentazione ed il controllo della manodopera emigrante all'estero; - sulla canalizzazione e sulle modalità di entrata delle ·nuove leve sul mercato del lavoro. Per ottemperare a queste indicazioni, i nuovi organismi dovrebbero avere strutturazione periferica (con competenze territoriali, non necessariamente coincidenti con quelle amministrative secondo i suggerimenti di una moderna politica di piano), ed esercitare un potere di iniziativa in materia di addestramento professionale e di indirizzo in materia di istruzione e formazione professionale (previo coordinamento con l'amministrazione competente). Naturalmente l'attività di controllo del mercato del lavoro locale e nazionale, nonché l'avvio della manodopera verso i settori e le zone carenti, avverrà attraverso la collaborazione delle organizzazioni sindacali. Tale azione dovrebbe avere il suo logico sbocco ai fini di una correzione delle distorsioni riscontrabili oggi nel collocamento, inteso come punto terminale del processo di mobilità territoriale - in una revisione appunto dell'istituto del collocamento, _ai fini di un effettivo controllo, da parte di tutte le organizzazioni interessate, degli aspetti contrattuali del mercato del lavoro ». Premesso quanto sopra, una nuova disciplina del collocamento della manodopera per adeguarsi ad una realtà di mercato in evoluzione e per corrispondere- ad una politica di piano (o di programmazione) dovrebbe t·enere nel debito conto i seguenti punti principali: 1) pubblicità della funzione del collocamento e sua gratuità; 2) obbligo giuridico per i disoccupati di iscriversi agli uffici di collocamento; 3) obbligo giuridico per i datori di lavoro di assumere la manodopera solo ed esclusivamente tramite gli uffici di collocamento; 4) abolizione della territorialità del collocamento e riconoscimento assoluto della mobilità geografica e professionale della manodopera che può essere avviata al lavoro su tutto il -territorio nazionale (collocamento su piano nazionale); 5) revisione del sorpassato istituto della « richiesta numerica» e sua sosti~ tuzione con modalità di richiesta più adeguata alle nuove esigenze produttive; 6) tecnicizzazione del collocamento, tramite la valutazione della « job description » del lavoratore disoccupato; 7) profonda revisione delle categorie. professionali e delle qualifiche professionali, da adeguare al mercato; 8) collegamenti con gli uffici del piano in senso strutturale e gerarchico; 9) coordinamento con gli uffici che si interessano di programmazione professionale, strettamente connessa a quella economica nazionale e regionale; 10) democraticità della funzione del collocamento a mezzo del regolare funzionamento delle Commissioni paritetiche di rappresentanti di datori di lavoro e di lavoratori, che devono essere organi tecnici di appoggio e di integrazione degli organi di collocamento, camere di compensazione del mondo produttivo e del lavoro con gli organi esecutivi della politica del lavoro. . Per quanto attiene alla pubblicità e gratuità del servizio di collocamento ci sembra · che l'attuale situazione di pluralismo sindacale padronale e operaio non consenta che di ribadire il criterio dell'attri96 Bibliotecaginobianco

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