· Argomenti quelli della produzione, le rappresentanze qualificate dei datori di lavoro e dei lavoratori. Prima di procedere òltre è necessaria tuttavia una seconda· premessa. La nuova disciplina del collocamento deve assolutamente essere inserita nel quadro - che sin d'ora si delinea - della futura a~tività di governo, poiché l'entrata in funzione di meccanismi di program.rnazione dello sviluppo economico nazionale non posso-no prescindere dalla conoscenza e dall'orientamento del mercato del lavoro. Dal che ne discende la necessità di un continuo coordinamento fra le politiche di sviluppo economico (quali che siano) e quelle di programmazione del mercato del lavoro. Tale coordinamento ci sembra che a livello 11azionale non possa essere attribuito che all'organo responsabile della attuazione del quadro complessivo della pianificazione, mentre a livello regionale o compartimentale (ché non si dovrebbero confondere co•n mentalità prefettizia le regioni economiche con quelle geo-amministrative, là dove esse naturalmente e casualmente non coincidessero), i singoli piani di sviluppo dovranno essere coordinati fra determinati organi dello Stato e le forze e i gruppi economici interessati allo sviluppo, sicché il piano nazionale si articoli e si vivifichi nei piani settoriali e locali, formulati con il dovuto anticipo per quanto si riferisce a contingenti di manodopera richiesti da ciascun settore economico, ripartiti per categorie professionali e per regioni. Alla amministrazione ordinaria (Ministero del Lavoro e delia Previdenza Sociale) spetterà di dare alla politica di piano e di sviluppo tin adeguato corrispettivo a livello di mercato della manodopera o modificando e adattando alla bisogna gli organi già esistenti (Uffici Regionali e Provinciali del Lavoro e della Massima Occupazione) oppure creando nuove branche del proprio apparato amministrativo, già però sufficientemente articolato e differenziato (Uffici e Ispettorati del lavoro, Collocatori Comunali, Commissioni Provinciali e Comunali di Collocamento, ecc.). Già nella « Relazione sulla attività di coordinamento » presentata al Parlamento il 20 aprile 1962 dall'On. Giulio Pastore, Presidente del Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno, si leggono i criteri che qui si trascrivono e che ci sembrano intimamente connessi co,n l'argomento che trattiamo: . « I compiti della amministrazione ordinaria, in questa fase operativa, dovrebbero soprattutto· essere incentrati: - sulla definizione del quadro generale della domanda e della offerta di manodopera a livello nazionale; - sulla puntualizzazione delle richieste dei vari settori produttivi e delle disponibilità di forza-lavoro qualificata; 95 Bibnotecaginobianco
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