Nord e Sud - anno X - n. 37 - gennaio 1963

Raffaello Franc_hini e insieme il rovesciamento pratico di sé stessa, da interpretazione' della storia a teoria rivoluzionaria ». Più lunga e ampia la replica di Galvano della Volpe 11 che, partendo da un'attenta analisi dei testi di Marx del 1857-58, giunge alla delineazione del meto·do cosiddetto tauto-etero-logico dell'astrazione deter-iminata, come l'unico atto, a suo avviso, a cogliere, in senso scientifico, la « co-ntraddizione oggettiva ». Si comprende bene come per il Della Volpe la dialettica dell'astrazione determinata, essendo rivolta a fatti reali e all'analisi di fatti reali, e d'altra parte proiettata dalla prassi verso la pro,secuzione in senso politico di quell'analisi, si atteggi come circolarità, allo sco·po soprattt1tto di « evitare l'inconveniente hegeliano delle ipostasi », facendo uso di « criteri determinati e però operativi, nei quali si articola la contemporaneità materialistica o pratica della storia » e che « provocano, per definizione, la prosecuzione dello svolgimento storico, la trasformazio·ne del mondo ». Passando poi a una delineazione puramente pratico-politica della sua metodologia, che pure non è priva di suggestioni anche se all'origine si presenta ingiustamente polemica contro un Croce di maniera, ritagliato co-n evidente artificio sull'ombra di Hegel, Della Volpe conclude, significativame·nte, con un inno al contenuto tutto sociale e non politico che dovrebbe avere una moderna democrazia, laddove soltanto ai non comunisti ( « i nostri avversari ») spetterebbe il compito di difenderne il contenuto politico (il che, inoltre, non è detto senza_ ironia, per la scarsa fiducia che Della Volpe mostra di avere sia nell'utilità di questo contenuto, sia nella ·validità di quella difesa). Sostanzialmente, dunque, la re·plica di Della Volpe non fa la più piccola concessio-ne agli obbiettori: e da questo punto di vista può esser considerata co-me un effettivo elemento chiarificatore del dibattito. Il quale si è concluso con un intervento di Arturo Massolo 12 , il cui interesse va ben oltre l'oggetto particolare della polemica, col suo richiamarsi proprio alla genuina concezio·ne del vero come « intero » per concludere che presso Hegel « si trova la formulazio-ne del salto qualitativo per cui la conciliazione non è sintesi quantitativa, ma distruzio,ne di una contraddizione reale, e qualitativamente altra ». No•n ha molto interesse ai fini di una considerazione scientifica del valore del dibattito l'intervento conclusivo di un funzionario di partito 13 , il Natta: di esso, tuttavia, sarà sempre da ricordare la chiara riserva contro lo stesso principio antidogmatico del libero dibattito di cui, in conformità di certe tendenze affiorate 90 11 Rinascita, 15.9.1962, pp. 27-29. 12 22.9.1962, p. 28. 13 3.11.1962, p.· 25. Bibliotecaginobianco

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