Nord e Sud - anno X - n. 37 - gennaio 1963

]osé Louis Sampedro dal M.E.C., ma cl1e è anche in rapporto all'argomentazione speciale riservata per il prossimo punto 10. · _ Sembra, invece, evidente che il M.E.C. esiga sforzi ancora più grandi da parte dei paesi mediterranei per riuscire a realizzare i seguenti obiettivi: maggiore produzione e pro·duttività, migliore utilizzazione dell0: terra e delle risorse naturali, promozione del fattore itmano e riforme an1ministrative. Il M.E.C. richiede un più intenso dinamismo e un raddopp~ato sforzo• di adattamento sopràttutto· nelle prime fasi; di qui l'obbligo di intensificare l'opera per quanto concerne questi quattro obiettivi, che sono tutti for1nulati al fine di poter disporre di strumenti più numerosi e migliori in vista della crescente co11correnza imposta dal M.E.C .. Ma bisogna, a nostro giudizio, delimitare, con una precisione ancora maggiore, il campo· dei problemi-chiave fondamentali. In effetti, fra i quattro punti già citati, l'obiettivo che riguarda la migliore utilizzazione del suolo può essere compreso nell'obiettivo che riguarda l'aumento della produzione e della produttività; si capisce, tuttavia, come la F.A.O. li abbia separati, data la specializzazione di questo organismo internazionale. E per quanto riguarda le riforme amministrative, dato che la loro reale intensità (soprattutto all'interno della nostra ipotesi di relativa stabilità) non dipende tanto dalle prescrizioni ufficiali, quanto dagli atteggiamenti collettivi che dan110 lo·ro. vita e dal senso civico col quale le si applica alla realtà, sembra possibile considerare queste riforme meno importanti dell'obiettivo della promozione del fattore umano. Giu11giamo così alla conclusio·ne che i problemi-chiave dello sviluppo mediterraneo possono riassu1nersi nei due punti seg11enti: produttività e promozione del fattore umano. I due problemi possono essere studiati in maniera più o meno distinta, ma in realtà so110 strettamente congiunti, perché uno è prevalentemente d'ordine tecnico, ed economico, mentre il secondo è di ordine sociologico. In effetti ciò accade perché tecnologia ed istituzioni sono le strade sulle quali avanzano le società. Consegue11temente l'azio11e più efficace ci sembra quella orientata più direttamente su questi due problemi. Da un lato, la politica degli investimenti per migliorare la struttura produttiva e il suo rendimento. Dall'altro, la politica d'istruzione e di formazione in un se·nso molto ampio, che richiede anch'essa degli investimenti ed include non solo la lotta all'analfabetismo e l'incoraggiamento a raggiUJ1gere più alti livelli d'istruzione, ma a;nche la formazione di tecnici e di operai specializzati, .,. la diffusione di nuovi abiti mentali e, in maniera tutta particolare, la rieducazione per via=indiretta di molta gente che si presume già edu76 Bibliotecaginobianco

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