Editoriale sia pitre alla 111eglio, i n1ediocri interessi elettorali e di potere cl1e sono all'origine del 1nonocolore aperto a destra. Né vale obiettare che, per quanto rigitarda la commissione del piano regolatore, norz ci si poteva ri{ìiltare di farne parte, perché si doveva essere vicini a Piccinato, chian1ato a presiederla: a nostro giudizio, la scelta di Piccinato è u11a buona scelta, un'ottima scelta, come lo è stata per il piano regolatore di Roma; ma il piano regolatore di Roma è passato perché c'era un,a maggioranza di centro-sinistra per approvarlo in Con~ sig!io comunale, 1nentre a Napoli si tratta, prima che di una battaglia per studiare il piarzo regolatore, di u11a battaglia per liquidare ogni • illusione che u11 pian.o regolatore decente possa essere approvato, e soprattutto applicato, in accordo co1i i responsabili del pia110 regolatore del 1958. È qui11di evidente che, quando si accetta· di far parte di una comn1issione nominata da questa ar1zl'tzinistrazione, si rinuncia a combattere con tittte le arn1i questa battaglia; e si alin1enta proprio l'illusion~ di cui dicevamo. Può darsi che a11che considerazioni opportunistiche, e una certa stanchezza derivata dallo stare sempre all'opposizione, abbiano alterato la valutazione politica di qualcfze nostro amico. Ma soprattutto, ci sembra, i socialisti e gli esperti di orienta111ento democratico che sono stati cooptati nelle co,nmissioni 11onzirzate dall'amministrazione monocolore aperta a destra si sono lasciati sitggestionare dalla presu11zio11e di poter recare un loro co11tribitto clall'interno delle commissioni alla soluzione di gravi, e urgenti, problemi della città. Essi, forse, hanno ritenuto addirittitra di poter condizionare dall'inter110 delle conzmissioni le vi- \ cende napoletane, qitelle della legge speciale e del piano regolatore e del consorzio per l'area industriale. E 111agari qualcilno l1a pensato persino che dal seno delle commissiorzi potesse emergere, pri1na o poi, una generale consapevolezza della 11ecessità di liquidare ogni residito di apertura a destra in sede di Consiglio comu.nale. Potrebbe esserci, itn grave errore all'origine di questo rispettabile ragionan1ento. Potrebbe capitare, cioè, che, mentre i nostri a1nici siedono nelle commissioni e lavorano di fino, la tensione politica si abbassi e il monocolore aperto a destra si consolidi proprio nella 1nisura in cui le commissioni verrebbero ad assolvere la triplice funzione che qualcuno può aver pensato di assegnare ad esse: l) presentare, come dicevamo, tlna facciata qzianto più possibile ricca di ornamenti, al riparo della quale qu.esta amministrazione possa sembrare più decente di quello che è in realtà; 2) din1ostrare che essa è i11grado di avvalersi di una base di opinione pubblica qualificata più ampia di quanto non risulti dallo schieramento dei partiti i11 é"'onsiglio comunale, una base che 5 Bibliotecaginobianco
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